LEGGE DI BILANCIO 2025 – Distribuzione Horeca


QUALI NOVITA’ PER LE IMPRESE

Credito d’imposta, agevolazioni fiscali e incentivi per investimenti e internazionalizzazione

A cura di Carmela Cassese, relazioni istituzionali Rete Horeca e AGroDiPAB

A poche settimane dalla chiusura dell’esame parlamentare, il disegno di legge di bilancio è diventato legge 30 dicembre 2024, n. 207 con pubblicazione in Gazzetta ufficiale n. 305 del 31 dicembre 2024: una manovra da 30 miliardi che vuole rivolgersi, tra gli altri, alle imprese individuando strumenti per valorizzare e implementare gli investimenti e la crescita in una prospettiva di semplificazione e sostenibilità. L´obiettivo è quello di porre l´accento su innovazione, crescita, occupazione e competitività, tenendo conto non solo dello scenario di complessità geopolitica e globale in cui prendono forma le politiche economiche ma anche del perimetro della normativa europea e dei vincoli da essa tracciati.

Di seguito si evidenzia un report sintetico di quanto introdotto, che per la complessità della materia trattata non può essere facilmente semplificato, e per il cui approfondimento si consiglia un confronto con i propri consulenti nella prospettiva di comprendere a quali agevolazioni o istituti è possibile eventualmente accedere.

Modifiche al credito d’imposta Transizione 5.0

All´articolo 1 commi 427-429 sono state introdotte disposizioni che intervengono sulla vigente disciplina del credito d’imposta Transizione 5.0, apportandone modifiche. Si evidenzia a riguardo che sono state introdotte le seguenti novelle:

il credito d’imposta può essere riconosciuto, in alternativa alle imprese, alle società di servizi energetici (ESCo) certificate; 

l’incremento della base di calcolo del credito d’imposta per alcune fattispecie relative all’acquisizione di moduli fotovoltaici viene modificato;

l’importo del credito d’imposta per la quota di investimenti, compreso tra 2,5 milioni di euro e 10 milioni di euro (si ricorda che precedentemente era pari al 15 %) viene elevato al 35 % del costo;

per le società di locazione operativa, il risparmio energetico conseguito può essere verificato rispetto ai consumi energetici della struttura o del processo produttivo del noleggiante, ovvero, in alternativa, del locatario;

 viene ridefinita la misura della contribuzione al risparmio energetico degli investimenti che hanno beneficiato del credito d’imposta industria 4.0;

 si considera in ogni caso conseguita la riduzione dei consumi energetici nei casi di progetti di innovazione realizzati per il tramite di una società di servizi energetici (ESCo) in presenza di determinate condizioni;

è prevista la cumulabilità del credito d’imposta con il credito per investimenti nella Zona Economica Speciale (ZES unica – Mezzogiorno) e nella Zona Logistica Semplificata (ZLS);

 

il credito d’imposta è cumulabile con ulteriori agevolazioni previste nell’ambito dei programmi e strumenti dell’Unione europea, a condizione che il sostegno non copra le medesime quote di costo dei singoli investimenti del progetto di innovazione;

La possibilità di fruizione del  credito  d’imposta con le nuove aliquote in relazione ai progetti di investimento ammessi a prenotazione dal 1°  gennaio 2024 fino  alla data di entrata in vigore della legge di bilancio, è subordinata alla trasmissione di apposita comunicazione del GSE Spa.

Aliquota ridotta IRES per le imprese che investono in beni strumentali materiali Tecnologicamente avanzati

All´articolo 1, commi da 436 a 444 è prevista, limitatamente al solo periodo d’imposta 2025, l’aliquota agevolata IRES del 20 per cento (invece che quella ordinaria del 24 per cento), alle imprese che accantonano l’80% degli utili, destinandone almeno il 30% a investimenti in beni strumentali Transizione 4.0 e investimenti in beni strumentali Transizione 5.0. Detta agevolazione è riconosciuta se sussistono le seguenti condizioni rinvenibili nel periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2024:

 non deve essere diminuito il numero di unità lavorative per anno, rispetto alla media del triennio precedente;

ci siano state nuove assunzioni di lavoratori dipendenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato in misura tale da garantire un incremento occupazionale di almeno l’1 % del numero di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato mediamente occupato nel periodo d’imposta precedente (in corso al 31 dicembre 2024);

non si sia fatto ricorso all’istituto della cassa integrazione guadagni nell’esercizio in corso al 31 dicembre 2024 o in quello successivo.

Modifiche al credito d’imposta Transizione 4.0

All’articolo 1 commi 445-448 si interviene sulla disciplina del credito di imposta c.d. “Transizione 4.0”: nello specifico si modifica il termine entro cui si attua il riconoscimento della agevolazione fiscale alle imprese che operano investimenti in beni strumentali finalizzati alla trasformazione tecnologica e digitale secondo gli orientamenti del modello Industria 4.0.

Viene, tra le altre cose, abrogata, la norma che prevedeva il credito di imposta alle imprese che effettuavano investimenti aventi a oggetto beni immateriali (software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni) connessi a investimenti in beni materiali «Industria 4.0».  Resta comunque salvaguardata la fruizione di detto bonus qualora la prenotazione sia avvenuta entro il 2024.

La norma in premessa dispone inoltre il riconoscimento del credito d’imposta alle imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello «Industria 4.0».

Gli investimenti devono essere effettuati dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025, ovvero entro il 30 giugno 2026, a condizione che entro il 31 dicembre 2025 l’ordine sia stato accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento degli acconti almeno del 20% del costo di acquisizione, nel limite di spesa di 2.200 milioni di euro.

Credito d’imposta per la quotazione delle piccole e medie imprese

All’articolo 1,  comma 449, è prevista la proroga fino al 31 dicembre 2027 della concessione del credito d’imposta  del 50%, per un massimo di 500mila euro, per le spese di consulenza sostenute dalle piccole e medie imprese per accedere alla quotazione in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione di uno Stato membro dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo.

Fondo di Garanzia per le PMI

All’articolo 1 comma 450 è disposta la proroga al 31 dicembre 2025 delle garanzie rilasciate sui finanziamenti dal Fondo di garanzia delle PMI, sebbene con alcune modifiche:

Le garanzie sono rimodulate in base alle operazioni finanziarie sostenute: 50% per i finanziamenti destinati a liquidità; 80% per gli investimenti; 80% per operazioni di microcredito fino a 50.000 euro e operazioni di importo ridotto fino a 100.000 euro.

viene attuata una ridefinizione del mid-cap, infatti viene rimosso il limite minimo dei 250 dipendenti ai fini dell’individuazione delle imprese in ordine alle quali trovano applicazione le percentuali di copertura del Fondo.

Contributi per i soggetti che hanno aderito alla procedura per il riversamento del credito di imposta in ricerca e sviluppo

All’articolo 1 commi 458-460 viene riconosciuto un contributo in conto capitale per investimenti ai soggetti che hanno aderito entro il 31 ottobre 2024, alla procedura di riversamento del credito d’imposta in ricerca e sviluppo. Le modalità di erogazione e le percentuali di detto contributo, saranno definite in un apposito decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze.

Nuova Sabatini

L’articolo 1 comma 461 dispone il rifinanziamento di 400 milioni di euro per l’anno 2025, di 100 milioni di euro per l’anno 2026 e 400 milioni per ciascuno degli anni dal 2027 al 2029 dell’autorizzazione di spesa relativa alla “Nuova Sabatini”, a sostegno agli investimenti in beni strumentali da parte di micro, piccole e medie imprese.

Misure per il sostegno all’internazionalizzazione delle imprese italiane

All’articolo 1, commi 463-470, è previsto che una quota delle risorse del fondo rotativo destinato alla concessione di finanziamenti a tasso agevolato alle imprese esportatrici (cd. Fondo 394) possa essere utilizzata – nel limite di 200 milioni di euro – per concedere finanziamenti agevolati e contributi alle imprese che intendono effettuare investimenti in America centrale o meridionale, oppure a quelle che sono stabilmente presenti,  esportano o si approvvigionano in loco.

Credito d’imposta per investimenti nella Zona economica speciale per il Mezzogiorno – ZES unica

All’articolo 1 commi 485-491 è prorogato al 2025 il credito d’imposta nella Zona Economica Speciale unica (ZES unica) con riferimento a investimenti realizzati dal 1° gennaio al 15 novembre 2025, fissando a 2,2 miliardi per il 2025 il limite di spesa per il riconoscimento di detto credito d’imposta e definendo i termini entro cui operare le comunicazioni relative all’Agenzia delle Entrate.

IN ATTESA DEL DISEGNO DI LEGGE ANNUALE PMI

Introdotta disposizione su operatori Horeca. In attesa avvio iter parlamentare

Abbiamo accolto con fiducia l´approvazione da parte del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso, del disegno di Legge annuale sulle PMI, recante – tra le altre cose – la definizione degli operatori Horeca. Dopo l´introduzione della fattispecie giuridica della filiera Horeca nell´ambito della legge 25 del 2022 grazie all´azione di Rete Horeca-AGroDiPAB in sede parlamentare, ma circoscritta ad alcune misure ed interventi, l´ipotesi di delineare gli attori della filiera sotto il profilo normativo ed operativo rappresenta una preziosa opportunità che si configura come un attuativo di quanto richiesto al Governo dalla nostra rappresentanza nelle prime due edizioni degli Stati Generali della Filiera Horeca. Un segnale di ascolto che accogliamo con soddisfazione e che siamo certi sarà premessa per un percorso di emancipazione giuridica dell´intero settore. In uno scenario economico-politico in cui è diventato prioritario porre l’accento su quelle filiere che detengono una componente strategica, ed un livello elevato di proiezione dell’eccellenza del made in Italy, come rappresentanza maggioritaria dei distributori Horeca, è imprescindibile che il Governo crei un focus su un comparto nel quale la filiera non è stata mai identificata come tale, in ragione della frammentazione identitaria dei soggetti e degli attori economico-produttivi che la contraddistinguono. Pertanto partire dalla definizione dell’identità degli operatori è il primo step per la valorizzazione della filiera e della nostra eccellenza.

Attendiamo l’avvio dell´iter parlamentare in cui chiederemo di essere auditi al fine di veicolare le nostre proposte per una piena e risolutiva valorizzazione del comparto della distribuzione e dell’intera filiera.

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