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Ue, fonti stampa: si valuta un fondo congiunto per la difesa che includerebbe anche Regno Unito e Ucraina


© Agenzia Nova – Riproduzione riservata

I ministri delle Finanze dell’Unione europea discuteranno questa settimana la creazione di un Meccanismo europeo di difesa (Edm), un fondo intergovernativo congiunto per acquistare e possedere attrezzature militari. Secondo quanto si apprende da varie fonti di stampa, il piano, elaborato dal centro studi belga Bruegel su incarico della presidenza polacca del Consiglio Ue, mira a garantire ampi finanziamenti alla difesa senza aggravare il debito pubblico, un tema sensibile per molti Stati membri. Il fondo sarà discusso il 12 aprile in occasione di una riunione informale dei ministri delle Finanze dell’Ue che si terrà a Varsavia. All’incontro potrebbero partecipare anche Paesi non membri dell’Unione come Regno Unito, Ucraina e Norvegia. L’Edm si affiancherebbe alle misure già annunciate, come l’aumento della spesa militare fino a 800 miliardi di euro nei prossimi quattro anni e il ricorso a finanziamenti comuni per progetti strategici. Il fondo potrà emettere prestiti e accedere ai mercati dei capitali, promuovendo la creazione di un mercato unico europeo della difesa.

Attualmente l’industria della difesa nei 27 Paesi Ue risulta fortemente frammentata, con almeno sette modelli di carri armati, nove di obici semoventi e sette di veicoli da combattimento per la fanteria: una compartimentazione che determina costi elevati e scarsa interoperabilità. Secondo il rapporto del centro studi Bruegel, l’Edm dovrà acquistare solo da appaltatori con sede nei Paesi partecipanti o da consorzi che includano una quota minima di partecipazione da parte di aziende Edm. Il fondo potrà inoltre offrire prestiti agevolati agli “Stati in prima linea” – quelli che confinano con Russia o Bielorussia o con elevate spese militari – finanziati da un fondo fiduciario alimentato periodicamente dai membri. L’iniziativa punta a rafforzare l’autonomia militare europea entro il 2030, riducendo la dipendenza dagli Stati Uniti e includendo il Regno Unito come partner strategico nell’industria della difesa.

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