Da Leonardo, It4lia e Dama computer sempre più super


Leonardo, It4lia, Dama: i tanti nomi del presente e del futuro del supercalcolo bolognese definiranno le strategie della corsa europea all’AI e alle nuove tecnologie.

Dall’anno in cui Leonardo è stato acceso, nel Consorzio interuniversitario che ospita il supercomputer, il Cineca, sono state assunte 430 persone, di cui un quarto dedicate al supercalcolo. Da quel 24 novembre 2022 di cose ne sono successe molte, con una velocità sempre maggiore. Per costruire lo stesso supercomputer (al tempo il quarto al mondo per potenza di calcolo, oggi il nono) servirono 5 anni e circa 250 mln di euro di investimento. Per arrivare a vedere in funzione l’AI Factory voluta dall’Ue che lo ingloberà ne serviranno appena due, con una cifra a disposizione quasi raddoppiata: 430 mln, metà dall’Europa e metà dall’Italia.

Il Tecnopolo bolognese dell’ex Manifattura Tabacchi che ospita i supercomputer – non solo Leonardo – ha progressivamente allargato il suo raggio di azione. Intanto ha cambiato anche nome: ora si chiama Dama. Il riferimento è alla Dama con l’ermellino (di Leonardo da Vinci, sempre lui) ma la sigla sta per ‘data e manifattura’. In tutto Dama vale 2 miliardi di investimenti e 2mila tecnici, e un costo in bolletta che passerà da 10 a 30 mln di euro l’anno. Ma in quell’enorme contenitore ci sono e ci saranno tante cose diverse.

Il data center del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (Ecmwf), i progetti di ricerca di Infn (Istituto nazionale di fisica nucleare) e Fondazione Icsc (Centro nazionale di supercalcolo), l’Università dell’Onu (UNU) su Big Data e AI usati per la gestione del cambiamento dell’habitat umano. E poi due computer quantistici: IQM Radiance (pronto a settembre) e quello ad atomi neutri della francese Pasqal (2026), racconta Sanzio Bassini, direttore del supercomputing del Cineca. Lisa, potenziamento di Leonardo già in programma prima dell’annuncio dell’AI Factory, dovrebbe essere attivo a settembre.

L’AI factory

Alla fine il progetto della factory occuperà 800 metri quadrati, divisi in 3 hall.

Dei 430 mln che finanziano It4lia, 400 sono dedicati all’infrastruttura (con il potenziamento di Leonardo) e 30 ai servizi associati per un totale di tre anni, dieci all’anno.

Ma quali sono questi servizi? Il progetto è concepito in un’ottica di ecosistema aperto che collabora per offrire servizi alle imprese e alle Pa. E per le Pmi questi servizi saranno offerti gratuitamente.

Le direttrici che verranno seguite coinvolgono quattro università diverse: Sapienza di Roma, Università di Bologna, Università di Torino, Università di Modena-Emilia Romagna.

Si occuperanno rispettivamente di natural language processing, vision, regole, calcolo parallelo. Tra le sfide maggiori: aiutare i clienti, soprattutto le Pa, a “mettere insieme dati che non si parlano tra loro”, sintetizza uno dei professori coinvolti, Roberto Navigli della Sapienza. Molte realtà gestiscono grandi volumi di dati, il che richiede competenze altamente specializzate e quindi ricercatori e tecnologi.

Un altro tema cruciale è garantire le giuste caratteristiche nei progetti industriali legati all’AI, fornendo consulenza su tutto il progetto: dall’inception allo sviluppo, dall’implementazione al testing.

Le università svolgeranno un ruolo chiave. Il focus è sulla scelta delle tecnologie più adeguate per ogni obiettivo, evitando soluzioni sovradimensionate rispetto al problema da affrontare: Bologna sarà il banco di prova per un’AI europea che, diversamente dalle Big Tech americane, dovrà sempre fare attenzione ai costi.

Dal supercalcolo all’AI

Da Leonardo a It4lia, ecco i numeri dell’accelerazione del capoluogo bolognese nella corsa all’AI

Investimenti 

2 miliardi di euro investiti in Europa sulle AI Factory.

430 milioni di euro sono destinati a It4lia (pari al massimo finanziabile per un singolo progetto: metà arrivano dall’Europa).

Di questi, 400 milioni sono per l’infrastruttura e 30 milioni per i servizi associati (10 milioni all’anno per tre anni).

Il confronto:  250 milioni di euro è il costo del supercomputer Leonardo, acceso nel 2022.

La potenza di calcolo

Con il progetto Italia si arriverà a una potenza di calcolo enorme che raggiungerà la soglia exascale: 1 miliardo di miliardi di operazioni al secondo.

L’aumento della potenza delle applicazioni AI sarà di 40 volte rispetto a Leonardo.

Il confronto: in attesa di ‘Lisa’, Leonardo arriva a 250 milioni di miliardi di operazioni al secondo nel supercalcolo ‘tradizionale’.

Tempistiche

Febbraio 2024: L’Ue pubblica l’AI innovation strategy.

Dicembre 2024: Annuncio delle prime 7 AI Factory.

Primavera 2025: Kickoff della factory.

Fine 2025: Prima configurazione (1.000 GPU).

2027: Completamento del supercomputer (8.000 GPU).

IL confronto: L’accensione di Leonardo ha richiesto 5 anni.

L’articolo originale è stato pubblicato sul numero di Fortune Italia dell’aprile 2025 (numero 3, anno 8)



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