L’adozione delle criptovalute sarà guidata dai mercati emergenti, con o senza gli Stati Uniti — Notizie TradingView


Gli Stati Uniti sono nel pieno di un crypto-boom. L’approvazione degli ETF ha spalancato le porte all’adozione istituzionale, la liquidità è in aumento e la chiarezza normativa inizia a delinearsi grazie ad un’amministrazione più favorevole al settore. A febbraio 2025, i documenti della SEC che menzionano la blockchain hanno raggiunto un livello record, segnalando un cambiamento più ampio nell’importanza che questa tecnologia sta ottenendo ai massimi livelli.

Questo slancio è positivo per il settore. Le aziende crypto statunitensi hanno lavorato quasi un decennio in un contesto normativo incerto, e pertanto meritano questo maggiore supporto e riconoscimento. Tuttavia, concentrarsi troppo sugli Stati Uniti rischia di far perdere di vista ciò che sta accadendo altrove: alcune delle più significative adozioni di criptovalute stanno prendendo piede lontano dai riflettori.

L’adozione più entusiasmante non sta infatti avvenendo a Wall Street, ma nei mercati in forte crescita, dove le persone usano le crypto non per speculare ma per necessità. Queste comunità non hanno atteso l’adozione istituzionale, ma hanno costruito ciclo dopo ciclo e stanno ora guidando l’evoluzione del Web3.

I mercati in crescita trainano l’adozione

Quindici delle venti nazioni in cima alla classifica del Global Crypto Adoption Index 2024 di Chainalysis si trovano in regioni emergenti come Indonesia, Vietnam, Filippine e Nigeria. Questi non sono solo hotspot speculativi: in questi Paesi le crypto fanno parte della vita quotidiana. A differenza dei mercati volatili, qui l’adozione non ha vacillato. È radicata nell’utilità concreta.

In molte di queste economie, infatti, le criptovalute aiutano le famiglie ad effettuare rimesse, offrono un modo più sicuro per preservare il valore quando le valute locali sono instabili, e permettono alle piccole imprese di muovere denaro senza attriti. In Occidente, le crypto sono ancora considerate un investimento ad alto rischio. Nei mercati in crescita, sono già integrate nella vita di tutti i giorni. Questa è la vera adozione.

Gli sviluppatori si spostano verso i mercati in crescita

L’uso pratico e stabile delle criptovalute è in aumento, e l’attività degli sviluppatori sta seguendo questo trend. Oggi, la mappa globale dei developer sta cambiando rapidamente.

Secondo il 2024 Electric Capital Developer Report, l’Asia rappresenta ora il 32% degli sviluppatori attivi nel settore crypto: un balzo enorme rispetto al solo 12% del 2015. Nello stesso periodo, la quota degli Stati Uniti è crollata dal 38% al 19%. Il bacino di talenti nel settore blockchain non si sta riducendo, si sta spostando.

Inoltre, il 41% di tutti i nuovi sviluppatori crypto proviene dall’Asia: ciò dimostra un crescente flusso di innovatori al di fuori dei centri tecnologici tradizionali. Non si tratta di semplici appassionati, ma della prossima generazione di founder, architetti e ingegneri che scelgono le criptovalute per risolvere i problemi a loro più vicini.

Questo cambiamento non è limitato all’Asia centrale. Anche l’Africa, il Sud America e il Sudest asiatico stanno registrando un costante aumento nell’attività degli sviluppatori, mentre Nord America ed Europa continuano a perdere quote relative. Il messaggio è chiaro: l’innovazione del Web3 non è più legata a una singola regione, ma è guidata da chi è più vicino alle esigenze reali.

La blockchain risolve problemi reali

L’aumento dell’adozione e dell’attività degli sviluppatori nei mercati emergenti sta avvenendo per motivi pratici, è legata a effetti tangibili nel mondo reale.

Un chiaro esempio di ciò è l’utilizzo della blockchain da parte di PepsiCo South Africa per tracciare la supply chain nel settore del commercio informale. In una regione dove le infrastrutture tradizionali sono spesso frammentate o assenti, questa implementazione fa esattamente ciò per cui la blockchain era stata concepita: risolvere problemi.

Grazie a una soluzione di pagamento digitale end-to-end basata su blockchain, PepsiCo ha reso possibili pagamenti cashless tra piccoli rivenditori (spesso privi di conto bancario) e grossisti. Il sistema ha inoltre fornito ai grossisti una visione chiara di cosa si vende e dove, aiutandoli a pianificare in modo più intelligente e ridurre gli sprechi. Niente speculazione su memecoin, nessun luccicante NFT, bensì una soluzione reale a un problema reale della supply chain.

Purtroppo storie come questa raramente finiscono sotto i riflettori, eppure è qui che la tecnologia dimostra il suo vero valore. Nei luoghi dove mancano le infrastrutture di base, la blockchain non è un esperimento ma una soluzione alternativa. Se il settore continuerà a seguire l’hype, ignorando l’impatto che la blockchain sta già avendo nel mondo reale, perderà l’opportunità di fare davvero la differenza.

Una call to action per gli sviluppatori del Web3

Quello che sta accadendo negli Stati Uniti è certamente motivo di celebrazione, ma non dovremmo focalizzarci soltanto su questo. L’adozione reale e i casi d’uso concreti sono in forte crescita nei mercati emergenti, dove le criptovalute stanno già facendo la differenza.

È qui che si definirà l’effetto a lungo termine del Web3. Sviluppatori e investitori dovrebbero smettere di attendere il benestare di Washington o Wall Street, e porgere invece lo sguardo sui luoghi in cui la tecnologia blockchain sta già risolvendo problemi reali.

Le criptovalute non hanno bisogno degli Stati Uniti per diventare rilevanti. Se l’obiettivo è costruire qualcosa di veramente globale, è ora di seguire chi sta già adoperando queste tecnologie per migliorare la vita delle persone.

Dominic Schwenter, Chief Operating Officer di Lisk.



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