Attentato a Cossoine: il 16 aprile, due colpi di fucile sono stati sparati contro una casa destinata a una famiglia rom. Fortunatamente, il proprietario era in un’altra stanza e non ha riportato conseguenze. Indagini in corso dei carabinieri di Bonorva
Un grave episodio di violenza ha scosso la comunità di Cossoine, un comune del Sassarese, la notte del 16 aprile. Due colpi di fucile sono stati esplosi contro un’abitazione destinata a ospitare una famiglia rom proveniente dal campo di sosta di Piandanna, a Sassari. Questo atto intimidatorio ha colpito non solo la struttura, ma ha anche riacceso il dibattito su integrazione e sicurezza.
Dettagli dell’episodio
Il colpo più significativo ha infranto una finestra, piantandosi in una parete di una stanza. Fortunatamente, al momento dell’attacco, il proprietario dell’immobile si trovava in un’altra camera e non ha subito conseguenze fisiche. L’abitazione era al centro di una trattativa per la vendita a un’associazione che si occupa di assistenza e integrazione sociale, con l’intento di offrire un nuovo inizio a una famiglia in difficoltà.
Indagini in corso
Le forze dell’ordine, in particolare i carabinieri della compagnia di Bonorva, stanno conducendo le indagini per far luce su questo episodio inquietante. Nonostante il clima di tensione, la comunità rom e le associazioni che ne tutelano i diritti hanno espresso la loro determinazione a non lasciarsi intimidire.
Un contesto più ampio
Questo evento non è isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di crescente xenofobia e intolleranza che affligge diverse aree del Paese. La questione degli insediamenti rom e della loro integrazione è un tema caldo, spesso oggetto di polemiche politiche e sociali. In molte città italiane, l’accoglienza di famiglie rom è vista con sospetto, alimentando così un clima di paura e divisione.
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