Il miliardario Bill Ackman a Donald Trump: “Fermati sui dazi, così si distrugge la fiducia negli Usa”


“Una moratoria di 90 giorni” sui dazi. È la richiesta del miliardario Bill Ackman al presidente degli Usa Donald Trump di cui ha appoggiato la candidatura alla casa Bianca. L’investitore di hedge fund, in un lungo post su X, ha spiegato che è vero che “alcune nazioni hanno approfittato degli Stati Uniti proteggendo le loro industrie nazionali a scapito di milioni di posti di lavoro e della crescita economica nel nostro paese” ma che è anche vero che “imponendo tariffe massicce e sproporzionate sia ai nostri amici che ai nostri nemici e lanciando così una guerra economica globale contro il mondo intero in una sola volta, stiamo distruggendo la fiducia nel nostro paese come partner commerciale, come luogo in cui fare affari e come mercato in cui investire capitali”.

Con una moratoria di 90 giorni, è possibile invece “negoziare e risolvere accordi tariffari asimmetrici ingiusti e indurre nuovi investimenti per migliaia di miliardi di dollari nel nostro paese”. “Se il 9 aprile lanceremo una guerra economica nucleare contro ogni paese del mondo – prosegue   gli investimenti delle imprese si fermeranno, i consumatori chiuderanno portafogli e libretti degli assegni e danneggeremo gravemente la nostra reputazione con il resto del mondo, che ci vorranno anni e forse decenni per riabilitare”. Il miliardario ha poi spiegato che “quando i mercati crollano, i nuovi investimenti si fermano, i consumatori smettono di spendere e le aziende non hanno altra scelta che ridurre gli investimenti e licenziare i lavoratori”.

E non saranno solo le grandi aziende a soffrire. Le piccole e medie imprese e gli imprenditori subiranno un dolore molto maggiore. “Quasi nessuna azienda può far fronte a un aumento massiccio dei costi per i propri clienti dall’oggi al domani. E questo è vero anche se non hanno debiti e, purtroppo, c’è una quantità enorme di leva finanziaria nel sistema. Gli affari sono un gioco di fiducia. Il presidente sta perdendo la fiducia dei leader aziendali di tutto il mondo. Le conseguenze per il nostro paese e per i milioni di cittadini che hanno sostenuto il presidente, in particolare i consumatori a basso reddito che sono già sottoposti a un enorme stress economico, saranno gravemente negative. Non è questo ciò per cui abbiamo votato”. A suo giudizio, “Il Presidente ha l’opportunità di chiedere una pausa e di avere il tempo di mettere mano a un sistema tariffario ingiusto. In alternativa, ci stiamo dirigendo verso un inverno nucleare economico autoindotto e dovremmo iniziare a rintanarci”



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