Dazi USA, crollo delle Borse e Green Deal UE: l’Europa risponde a Trump


L’apertura della settimana ha segnato un crollo dei mercati asiatici, innescato dall’annuncio di nuove tariffe commerciali da parte degli Stati Uniti. L’indice di Hong Kong ha perso l’11%, mentre Tokyo è arretrata del 6,6%, Shanghai del 6,34% e Singapore dell’8,12%. Anche i future americani indicano un’apertura in forte flessione a Wall Street, con il Nasdaq che scivola oltre il 4%. A pesare è stata anche la caduta del prezzo del petrolio WTI, sceso ai minimi dal 2021. Il clima è dominato da una crescente incertezza globale, mentre la diplomazia economica cerca di prevenire un’escalation della guerra commerciale.

Dazi USA, crollo delle Borse e Green Deal UE: l’Europa risponde a Trump, l’Italia chiede meno vincoli

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha confermato la linea dura, rivelando di essere stato contattato da diversi leader europei e asiatici. “Vogliono parlare, ma non si parla se non pagano”, ha dichiarato. “Non ho voluto affossare i listini”, ha aggiunto, ribadendo che le nuove tariffe non sono una misura punitiva ma uno strumento per riequilibrare i rapporti economici. Una presa di posizione che ha creato tensioni anche tra alleati, generando timori per un ritorno a scenari di forte protezionismo commerciale come quelli vissuti durante la sua prima presidenza.

Von der Leyen e l’UE: “Pronti a contromisure proporzionate”

La risposta dell’Unione Europea non si è fatta attendere. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha assicurato che Bruxelles “difenderà i propri interessi” e che, se necessario, sarà pronta ad adottare contromisure proporzionate. In un incontro con il premier britannico Starmer, Von der Leyen ha sottolineato l’importanza di mantenere aperti i canali del dialogo, ma senza cedere a pressioni unilaterali. Si rafforza così l’asse tra Bruxelles e Londra nella gestione di una risposta comune alla sfida americana.

Meloni: “Il Green Deal è un dazio interno, va rivisto”

Nel dibattito entra anche la premier italiana Giorgia Meloni, che accusa l’Unione di aver complicato la competitività industriale con normative ambientali troppo rigide. “Gli eccessi di regolamentazione sono dei dazi interni”, ha affermato, chiedendo una revisione urgente del Green Deal europeo. Il tema sarà al centro della riunione straordinaria convocata oggi a Palazzo Chigi con i vicepremier Salvini e Tajani e il ministro Giorgetti, per valutare l’impatto dei dazi sull’economia nazionale e impostare una strategia di difesa del sistema produttivo italiano.



Bissent rassicura i mercati: “Costruiamo la prosperità a lungo termine”


Dagli Stati Uniti, il segretario al Tesoro Bissent ha cercato di ridurre le tensioni dichiarando che non ci sarà una recessione. “Non guardiamo alla reazione dei mercati in una settimana, costruiamo per la prosperità degli Stati Uniti”, ha detto, pur senza smentire la linea protezionista dell’amministrazione. Le sue parole mirano a contenere l’instabilità finanziaria, ma le borse restano in allerta, con investitori sempre più preoccupati per l’effetto domino che le tariffe potrebbero generare.

Netanyahu primo a trattare sulle tariffe con la Casa Bianca

Oggi alla Casa Bianca è previsto l’arrivo del premier israeliano Benjamin Netanyahu, il primo leader internazionale a negoziare direttamente con Trump sulle nuove tariffe. Dopo l’incontro “produttivo” con il segretario al Commercio Lutnick, Netanyahu cercherà di ottenere condizioni favorevoli per le esportazioni hi-tech e della difesa israeliane. La mossa potrebbe aprire un fronte bilaterale nei negoziati, dividendo ulteriormente i partner occidentali e mettendo alla prova l’unità della risposta europea.



Giorgetti: “Serve una posizione europea forte, non divisa”


In Italia, il ministro dell’Economia Giorgetti ha chiesto compattezza: “Dobbiamo presentarci con una posizione forte e unitaria, non divisa su interessi nazionali”. Una linea che guarda alle prossime riunioni dell’Eurogruppo e del Consiglio Europeo, dove si discuterà di eventuali deroghe temporanee al Green Deal e di misure di sostegno alle imprese colpite dall’ondata protezionista. L’Italia spinge per una risposta rapida e pragmatica, che coniughi la sostenibilità con la salvaguardia della competitività.

Il bivio dell’Europa tra autonomia strategica e coesione interna

La crisi dei dazi potrebbe rappresentare un’occasione per l’Europa di rafforzare la propria autonomia strategica, ma anche un pericoloso banco di prova per la sua coesione interna. Le tensioni tra Paesi nordici e mediterranei sulla flessibilità normativa, le differenze nei rapporti commerciali con gli USA e le divisioni politiche sul Green Deal minacciano l’unità del blocco europeo. I prossimi giorni saranno decisivi per capire se prevarrà la logica della solidarietà o quella dell’interesse nazionale.



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