“Ma il territorio è vivo”


Il territorio fabrianese si trova da anni in una situazione di crisi legata alla trasformazione dell’economia locale, che ha comportato, più che in altre zone, una perdita di capacità di spesa della popolazione. Negli anni passati si è assistito a una parziale tenuta, in termini numerici complessivi, delle attività commerciali con una crescita seppur lieve delle attività di somministrazione (bar, ristoranti e similari) e un decremento del commercio al dettaglio, soprattutto nei settori abbigliamento, mobili, casalinghi e profumi. Un’attenta verifica elaborata da Confcommercio evidenzia però un alto indice di rotazione e sostituzione, segnale di una difficoltà di sopravvivenza delle imprese non strutturate, legata anche alle profonde trasformazioni del settore commercio. Gli ultimi segnali riferiti all’economia locale (crisi Beko e caso Cartiere tra tutte) creano un’ulteriore problematica in termini di popolazione e spesa complessiva, con una conseguente minore propensione all’investimento nel settore commercio e una maggiore difficoltà a riutilizzare locali commerciali dismessi. La crisi del commercio viene confermata dal fatto che il settore del terziario, condizionato dallo sviluppo dei servizi a famiglie e imprese registra a livello nazionale una crescita del 2,7 per cento mentre nel Fabrianese segna un 1,1 per cento di contrazione. Il centro storico mantiene una discreta attrattività commerciale nelle sue vie principali, mentre si assiste ad una graduale desertificazione delle zone limitrofe, mettendo a rischio l’intero sistema attrattivo del centro. “Lodevoli e coraggiose le iniziative dei commercianti che, non senza fatica e con il nostro aiuto, si sono consorziati per programmare iniziative di animazione – dice il direttore generale di Confcommercio Marche e Marche Centrali, Massimiliano Polacco -, così come l’utilizzo di strumenti digitali innovativi in progetti integrati coordinati dalla nostra associazione, quali i Centri commerciali naturali, premiati dalla Regione Marche e supportati dall’amministrazione Comunale. Crediamo infatti che la sopravvivenza commerciale dipenda anche da queste reazioni delle imprese, che dovranno essere supportate da tutti gli enti che hanno a cuore la società e l’economia del territorio”. Anche la presidente dell’Area montana Confcommercio Marche Centrali, Catia Anelli, osserva i cambiamenti del territorio di Fabriano con interesse e lieve preoccupazione: “La mia attività vive da anni nel territorio fabrianese e ha osservato le trasformazioni della città. Trovo che questa sia l’occasione per rilanciare e riscoprire il nostro territorio, comunicando all’esterno e anche in chiave turistica, quanto straordinario sia e quante ricchezze ed opportunità possa offrire dal punto di vista culturale, paesaggistico, commerciale e gastronomico”.



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