La nuova corsa allo Spazio: una sfida economica


La sfida spaziale rappresenta ormai la grande partita economica e tecnologica del secolo, e l’Italia non può più permettersi di restare a guardare. È questo il monito chiarissimo del rapporto Eurispes, che evidenzia come la “New Space Economy” sia fondamentale per il futuro sviluppo economico e industriale. Con un valore globale già stimato in 630 miliardi di dollari nel 2023 e una proiezione verso i 1.800 miliardi entro il 2035, la posta in gioco è altissima. L’Italia deve cogliere quest’occasione puntando su investimenti mirati e capitali privati, in primis il private equity.

L’Italia e lo spazio: risultati incoraggianti, ma serve di più

Nel 2023, l’Italia ha raggiunto risultati positivi con esportazioni spaziali cresciute del 14%, arrivando a 7,5 miliardi di euro. Con circa 200 aziende altamente specializzate, per lo più PMI, il Paese occupa già una posizione importante: sesta al mondo per investimenti spaziali rispetto al PIL e terza in Europa. Tuttavia, per competere con Stati Uniti, Cina e Giappone, servono nuovi investimenti privati e strategie più incisive.

Criticità del settore aerospaziale italiano

Secondo Eurispes, i principali ostacoli alla competitività italiana sono la frammentazione dei distretti aerospaziali, la carenza di strumenti finanziari adeguati e l’insufficienza di investimenti privati. Proprio il coinvolgimento del private equity diventa cruciale per il futuro del settore, garantendo non solo risorse finanziarie, ma anche competenze manageriali e visione strategica.

Leva fiscale per attrarre capitali privati: una strategia decisiva

Il rapporto Eurispes propone chiaramente di sfruttare la leva fiscale come strumento strategico per incentivare l’ingresso massiccio di capitali privati nella Space Economy. In particolare, l’estensione dell’esenzione IVA, già applicata a beni dual-use e investimenti militari, anche ai progetti spaziali potrebbe rappresentare un forte incentivo per gli investitori privati. Questa misura, riducendo il carico fiscale delle imprese, renderebbe più competitivo il settore spaziale italiano e stimolerebbe l’innovazione tecnologica e industriale, facilitando la creazione di partnership internazionali e attrarre risorse finanziarie importanti.

Un canone orbitale per sostenibilità e risorse

Un’altra proposta innovativa e audace riguarda l’introduzione di un “canone orbitale”: una tassa sugli operatori satellitari, utile a responsabilizzare le imprese sul tema della sostenibilità spaziale. Questo intervento potrebbe stimolare investimenti in tecnologie più sostenibili, creando contemporaneamente risorse aggiuntive per la ricerca e lo sviluppo.

Una normativa europea specifica per la Space Economy

Per Eurispes, a livello europeo diventa essenziale introdurre una normativa concorrenziale specifica per il settore spaziale, sul modello del Digital Markets Act, al fine di creare condizioni competitive favorevoli per le aziende europee e facilitare l’afflusso di capitali privati e private equity verso l’ecosistema spaziale continentale.

Verso un mercato unico europeo dello spazio

Il rapporto Eurispes richiama anche le indicazioni contenute nel Piano Draghi, auspicando la creazione di un vero mercato unico europeo dello spazio. Una governance spaziale unica consentirebbe un migliore utilizzo delle risorse pubbliche e private, attirando ulteriori investimenti internazionali e incentivando così l’ingresso del private equity.

Fondo sovrano europeo e private equity per il rilancio

Un ruolo chiave nel rilancio può essere svolto dalla costituzione di un Fondo sovrano europeo dedicato allo spazio, seguendo l’esempio del Giappone, che ha già mobilitato oltre 6 miliardi di dollari. Questo fondo potrebbe rappresentare un catalizzatore importante per attrarre private equity e sostenere progetti innovativi, facilitando l’accesso delle PMI italiane a finanziamenti di maggiore portata.

Private equity e minibond per le PMI italiane: accelerare la crescita

Per le piccole e medie imprese italiane, strumenti finanziari come minibond e private equity sono essenziali per rispondere rapidamente alle necessità di capitalizzazione. In particolare, il private equity offre non solo risorse economiche cruciali per finanziare progetti innovativi, ma anche competenze strategiche, manageriali e una rete di contatti internazionali che possono aprire nuove opportunità di business e favorire l’espansione globale. Inoltre, l’emissione di minibond rappresenta una valida alternativa di finanziamento flessibile e veloce, consentendo alle PMI di raccogliere risorse direttamente sul mercato dei capitali, finanziando progetti specifici e di breve durata senza dover ricorrere esclusivamente al credito bancario.

Space Economy: un’opportunità imperdibile

Investire nella Space Economy è una scelta strategica e redditizia: basti pensare che la NASA stima ricavi potenziali di circa 700 quintilioni di dollari solo dall’estrazione mineraria sugli asteroidi. Tuttavia, il rapporto Eurispes avverte che il gap europeo in investimenti privati, stimato in circa 10 miliardi di euro da colmare nei prossimi cinque anni, costituisce una minaccia concreta.

L’Italia deve puntare alto

Non c’è più tempo per esitazioni o strategie prudenti. È giunto il momento di investire con coraggio nella Space Economy, puntando con decisione sul private equity per garantire crescita, innovazione e competitività. Il messaggio del rapporto Eurispes è netto: o l’Italia entra nella partita spaziale da protagonista, o rischia di restare esclusa dalle opportunità che determineranno il futuro del pianeta.



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