Il “patto” tra istituzioni e imprese per la legalità e il contrasto alla ‘ndrangheta


CATANZARO Istituzioni e imprese unite contro la ‘ndrangheta. Una sorta di “patto” prende il via nella sede della Camera di Commercio di Catanzaro al fondo di una giornata che mette allo stesso tavolo rappresentanti delle istituzioni, del mondo produttivo calabrese, della magistratura e delle forze dell’ordine; una sinergia sempre più stretta per arginare e prevenire le infiltrazioni della ‘ndrangheta nell’economia legale della regione. Impegni, come i 20 milioni per la sicurezza nelle aree Zes annunciati dal sottosegretario Wanda Ferro, i protocolli che hanno visto protagonista in questi anni la Regione guidata dal presidente Roberto Occhiuto, l’azione della magistratura rappresentata dal procuratore capo della Dda di Catanzaro Salvatore Curcio, ma non solo. Tante le proposte e tanti contributi dal tavolo dell’incontro promosso dal segretario della Commissione regionale anti-‘ndrangheta Antonio Montuoro in collaborazione con il presidente Pietro Molinaro.

Gli interventi di Montuoro e Molinaro

“Abbiamo voluto organizzare questo importante momento di confronto – insieme al collega Molinaro, alla Camera di Commercio di Catanzaro e a Confindustria Calabria – per manifestare tutta la nostra vicinanza al mondo dell’imprenditoria”, ha dichiarato Montuoro. “Da rappresentanti istituzionali – ha proseguito – abbiamo il dovere di tutelare e sostenere l’imprenditoria sana, quella che vive e opera in Calabria con l’obiettivo di creare sviluppo e occupazione. È un impegno che deve vederci tutti uniti”. Montuoro ha evidenziato il valore del dialogo con i principali attori economici e istituzionali, sottolineando il ruolo della Regione Calabria nella lotta alle infiltrazioni mafiose nell’economia: “Abbiamo messo insieme importanti pezzi dello Stato, della Regione e delle istituzioni proprio per rafforzare un fronte comune contro le infiltrazioni criminali nel tessuto economico regionale”. “Nel maggio 2023 – ha ricordato Montuoro – su mia iniziativa e del presidente Occhiuto, la Regione Calabria ha sottoscritto un importante protocollo d’intesa con la Direzione Investigativa Antimafia, poi esteso anche al Ministero dell’Interno e al comparto sanitario. Lo scopo è fornire strumenti operativi efficaci per monitorare con attenzione l’utilizzo delle risorse regionali e garantire che siano destinate in modo trasparente e legale”. “L’attività della Commissione regionale contro la ’ndrangheta – ha dichiarato a sua volta Molinaro – si sta sempre più orientando verso la tutela e il supporto delle vittime, con l’obiettivo – ambizioso ma necessario – di fare in modo che le vittime siano sempre di meno, auspicabilmente zero. Purtroppo, però, i casi ci sono e continueranno a esserci, e per questo è fondamentale offrire un concreto sostegno a chi ha avuto il coraggio di denunciare”.

Wanda Ferro e Antonio Montuoro

L’intervento del prefetto De Rosa e dei rappresentanti delle forze dell’ordine

Tra gli interventi, quello del capo centro della Dia di Catanzaro, Beniamino Fazio: “Questa è per noi un’occasione preziosa per dialogare direttamente con gli imprenditori, in un momento particolarmente importante per la Calabria. Stanno arrivando risorse significative, finanziamenti che – se ben utilizzati – possono realmente cambiare il volto della nostra regione. Ed è proprio in questa fase che diventa fondamentale stimolare e rafforzare la collaborazione con il tessuto imprenditoriale calabrese. Sappiamo bene che l’imprenditore calabrese opera in un contesto molto più complesso rispetto ad altre aree del Paese. Mentre un imprenditore del Nord può denunciare eventuali pressioni e poi tornare a vivere altrove, quello calabrese vive e lavora qui, dove ci sono i suoi affetti, la sua casa, la sua comunità. Questo rende più difficile esporsi e affrontare certe situazioni. Proprio per questo – ha osservato Fazio la presenza delle forze dell’ordine, il ruolo dello Stato e il sostegno delle istituzioni diventano ancora più cruciali. Vogliamo aiutare concretamente l’imprenditoria calabrese onesta a crescere, innovare e operare in sicurezza e legalità”. Secondo il questore di Catanzaro, Giuseppe Linares, “il tema del contrasto alla ‘ndrangheta si basa anche sulla conoscenza, la chiave di volta sono banche dati e lo scambio di informazioni”. Per il prefetto di Catanzaro Castrese De Rosa “dobbiamo essere pronti alla sfida. Gli imprenditori abbiano fiducia in noi, ma lo Stato ci deve sempre mettere la faccia e non essere impersonale, non stare chiusi negli uffici e dobbiamo dare anche noi fiducia”.

Gli impegni del mondo produttivo

Significativi infine i contributi del mondo produttivo. “Il sistema di Confindustria Calabria – ha detto Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria – ha già in campo una serie di azioni lungo i tre assi su cui si fronteggia la criminalità organizzata e si promuove la legalità: il contrasto, la deterrenza e la prevenzione. In tutti questi tre campi noi siamo presenti. Sull’ambito del contrasto, andiamo a dire a tutti gli imprenditori – associati e non – che devono denunciare e collaborare. Per quanto riguarda la deterrenza, suggeriamo, soprattutto nell’area industriale, come mettere le imprese in condizione di poter operare in sicurezza. Sappiamo che a breve sarà attivata una misura che riprende il vecchio Pon Sicurezza: quasi 20 milioni di euro per mettere in sicurezza le aree industriali. Infine, sulla prevenzione, stiamo svolgendo un’azione molto importante. Innanzitutto, applichiamo in maniera rigorosa il nostro codice etico e i regolamenti associativi, sospendendo o espellendo gli associati coinvolti in inchieste di criminalità rese note dalla stampa. Poi, diffondiamo la cultura della legalità nelle scuole, fin dai più giovani, attraverso il nostro gruppo Giovani. Terzo punto: verifichiamo con attenzione le imprese che si associano, per garantire il massimo rigore. Infine, continuiamo una serie di azioni già avviate lo scorso anno: abbiamo acquistato intere pagine sui giornali chiedendo agli imprenditori di denunciare e collaborare”. Infine, Pietro Falbo, presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone, Vibo e di Unioncamere: “Quello che davvero è necessario – ha sostenuto – è una crescente consapevolezza da parte dei cittadini, delle comunità e degli imprenditori. Solo così possiamo costruire un cambiamento autentico”. Falbo ha sottolineato l’importanza della rete di cooperazione tra istituzioni e forze dello Stato: “Oggi esiste un cambio di passo tangibile. È il risultato di un’alleanza forte tra istituzioni, Forze dell’Ordine, Magistratura, Polizia, Prefettura. Stiamo lavorando insieme per dare un’immagine diversa, vincente, della nostra terra. La Calabria non può essere identificata solo con la sopraffazione, l’arroganza o la violenza delle consorterie mafiose. Oggi c’è una tendenza nuova e positiva. E ci sono segnali concreti: in alcune intercettazioni, esponenti della criminalità organizzata affermano esplicitamente di evitare certi imprenditori perché ‘quelli denunciano’. Questo è il vero spartiacque: la denuncia è il viatico più potente che possiamo attivare per separare il mondo che vogliamo da quello che ci è stato imposto per troppo tempo. La Calabria è un’altra cosa. E noi siamo qui per testimoniarlo”, ha concluso Falbo. (c. a.)

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