(Teleborsa) – Generali ospita oggi l’evento conclusivo della quarta edizione di SME EnterPRIZE, l’iniziativa del Gruppo per promuovere la sostenibilità tra piccole e medie imprese (PMI) europee e supportarle nell’integrazione della sostenibilità nelle loro attività. Un’opportunità anche per celebrare i 10 “Sustainability Heroes” (“Eroi della Sostenibilità”) selezionati tra oltre 8.900 PMI in Europa e per presentare la nuova edizione del White Paper sviluppato in collaborazione con SDA Bocconi – School of Management Sustainability Lab.
L’evento ha ottenuto il patrocinio della Presidenza polacca del Consiglio dell’UE e vede la partecipazione di Martin Hojsík, Vicepresidente del Parlamento europeo, di rappresentanti del mondo accademico e del top management di Generali. L’edizione 2025 ospita anche interventi di Raffaele Fitto, Vicepresidente esecutivo della Commissione europea per la Coesione e le Riforme, oltre che di Valdis Dombrovskis, Commissario UE per l’Economia e la Produttività, per l’Attuazione e la Semplificazione, e Marcos Neto, Vicesegretario Generale e Direttore del Bureau of Policy and Programme Support di UNDP.
“Sono passati quattro anni da quando Generali ha lanciato SME EnterPRIZE e, tra mutamenti del contesto finanziario globale, tensioni geopolitiche e rapidi cambiamenti tecnologici, le piccole e medie imprese continuano ad affrontare importanti sfide ogni giorno – ha commentato Philippe Donnet, Group CEO di Generali –. In questo scenario, rimaniamo convinti dei vantaggi che la transizione sostenibile può offrire a tutte queste realtà, e manteniamo il massimo impegno ad accompagnarle e supportarle in questo percorso. Oltre a ciò, uno degli obiettivi principali di SME EnterPRIZE è sempre stato quello di stimolare il dialogo con i decisori politici europei e con i professionisti dei servizi finanziari per costruire un quadro normativo che permetta davvero alle PMI di abbracciare la sostenibilità. Si tratta di un processo complesso che richiederà tempo, ma vediamo un buon allineamento anche rispetto alle priorità della Commissione Europea, e sono quindi fiducioso che insieme contribuiremo a rendere l’Europa più competitiva, resiliente e sostenibile”.
“La nostra iniziativa SME EnterPRIZE sottolinea l’importanza di integrare la sostenibilità nelle attività di business delle piccole e medie imprese europee – ha aggiunto Marco Sesana, Group General Manager di Generali –. Il quarto White Paper di Generali e SDA Bocconi pone un’attenzione particolare sulla necessità di promuovere la resilienza climatica delle PMI, e il tempismo non potrebbe essere più appropriato, dato che gli eventi meteorologici estremi continuano ad aumentare in frequenza ed entità. Come Generali rimaniamo fortemente impegnati a sostenere una transizione giusta e sostenibile e a fare la nostra parte per renderla realtà con un sostegno mirato attraverso supporto finanziario, investimenti, consulenza e soluzioni assicurative personalizzate”.
Il White Paper, redatto sulla base del confronto con 1.260 PMI di tutta Europa, dimostra la resilienza delle PMI europee nel loro percorso di transizione sostenibile ed evidenzia al contempo le aree che richiedono supporto specifico. La ricerca rivela un consolidamento nell’adozione delle pratiche ESG, con il tasso di implementazione combinato di “Heroes” e “Soon-to-be” stabile al 44% nonostante le sfide crescenti, indicando un progresso significativo rispetto al 34% del 2020.
Il business case della sostenibilità rimane solido nonostante le fluttuazioni nei benefici percepiti, con l’83% delle PMI intervistate che segnalano impatti ambientali migliori. Circa il 75% delle PMI dichiara un aumento della soddisfazione dei dipendenti e dei clienti, mentre il 67% segnala miglioramenti nel proprio vantaggio competitivo. I maggiori progressi si osservano nei benefici finanziari, con il 63% delle PMI che segnala migliori condizioni di credito, un aumento dell’8% rispetto al 2023.
Tuttavia, pur dimostrando impegno per la sostenibilità, le PMI devono affrontare crescenti sfide all’adozione: tra le aree che richiedono maggiore attenzione ci sono la mancanza di incentivi pubblici (54%), il gap nelsupporto istituzionale (53%) e l’accesso limitato alla finanza sostenibile (53%).
Una sezione speciale del White Paper è dedicata alla resilienza climatica. La consapevolezza del rischio climatico varia notevolmente nello scenario delle PMI: le aziende leader nella sostenibilità dimostrano di riconoscerne l’importanza nel 69% dei casi rispetto al valore medio del 50%. La volatilità dei prezzi emerge come la preoccupazione principale legata al clima (47%), mentre le imprese prediligono risposte più operative come l’approvvigionamento locale (33%) e l’adozione di energie rinnovabili (27%) rispetto a soluzioni strategiche più complesse.
Il White Paper invita i responsabili politici e le istituzioni finanziarie a coinvolgere e responsabilizzare le piccole e medie imprese, evidenziando la necessità di quadri regolatori semplificati, incentivi pubblici potenziati, strumenti finanziari personalizzati e consulenza proattiva per accelerare la transizione giusta e sostenibile delle PMI europee.
Francesco Perrini, Associate Dean per la Sostenibilità della SDA Bocconi School of Management, ha affermato: “La nostra analisi di 1.260 PMI europee rivela una notevole resilienza nella transizione sostenibile, con tassi di adozione delle pratiche ESG che si mantengono stabili al 44% nonostante le crescenti sfide di implementazione. Ciò che emerge con particolare chiarezza è l’evoluzione del business case della sostenibilità, in cui i vantaggi finanziari si affiancano sempre di più a vantaggi ambientali e sociali. Le aziende che hanno adottato pratiche sostenibili stanno sperimentando miglioramenti significativi nelle condizioni di credito (+8%) e in quelle assicurative (+10%), a testimonianza del crescente riconoscimento del valore della sostenibilità da parte del mercato. Tuttavia, persistono ostacoli significativi che richiedono interventi mirati, soprattutto per le PMI più piccole, che mostrano tassi di adozione inferiori rispetto alle medie imprese. Il nostro studio evidenzia l’urgente necessità di meccanismi di sostegno proporzionati e differenziati che possano rispondere efficacemente alle diverse esigenze dell’ecosistema europeo delle PMI”.
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