Fondi Pnrr, assegnati quasi 26 milioni di euro a Sondrio


Poco più di 125 milioni di euro assegnati, lo 0,47% del totale destinato a Comuni, Unioni e Comunità montane in tutta Italia, dei quali poco meno di 26 al capoluogo.

Sono i dati delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza destinate agli enti della provincia di Sondrio aggiornati a dicembre 2024. Nel 2024 gli investimenti dei Comuni hanno raggiunto complessivamente in Italia i 19,1 miliardi di euro. Dopo i Ministeri, con 24 miliardi di euro di finanziamenti, gli oltre 7.800 comuni sono dunque i terzi soggetti attuatori del Piano.

In Valtellina i fondi sono stati richiesti e dunque assegnati per lo più per la parte di Istruzione e ricerca (Missione 4) che da sola assorbe il 35,8%, seguita dalla Missione 2 Rivoluzione verde e transizione ecologica per la quale è riservato il 31,7% del totale, mentre il 19,2% riguarda per i progetti relativi alla Missione 5 Inclusione e coesione e il 13,3% per la Missione 1 che comprende digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura. La percentuale più bassa quest’ultima da un punto di vista degli importi, per un’operazione però che, come ha ricordato anche il presidente dell’Uncem Marco Bussone nell’incontro sulla digitalizzazione organizzato a Sondrio, ha interessato tutti i Comuni valtellinesi. In 28 municipalità sulle 77 complessive della provincia l’assegnazione delle risorse ha riguardato la Missione 1 per il 100%.

Il capoluogo è tra i municipi quello che ha avuto assegnato il maggior importo, 25,84 milioni di euro, e l’unico ad avere progettazioni relative alla Missione 5. E anzi ai progetti di inclusione e coesione sociale è destinata la maggior parte delle risorse: 21,43 milioni di euro pari a quasi il 93% del totale. Quasi due milioni e mezzo sono destinati alla Missione legata a Istruzione e ricerca (9,4%); 1,2 milioni alla Rivoluzione verde e transizione ecologica e 790mila euro alla parte di digitalizzazione ricompresa nella Missione 1.

A seguire nell’ideale graduatoria degli enti con i maggiori importi assegnati ci sono Grosio con 6,71 milioni di euro, il 97% dei quali destinati alla Missione 4; Valdisotto con 6,18 milioni di euro il 97% dei quali per la Missione 2; Valfurva con 5,87 milioni di euro anche in questo caso per il 97% alla Missione 2; Morbegno che ha un’assegnazione di 4,83 milioni di euro (per il 64% sulla Missione 4; il 19% sulla 2 e il 17% sulla 1) e Traona con 4,26 milioni di euro per il 64% sulla Missione 1 e la restante parte sulla Missione 4. Con 3,8 milioni di euro segue Cedrasco che ha investito sul nuovo impianto di smaltimento dei rifiuti, con 3,14 milioni di euro Tresivio, con 3 rispettivamente Ardenno e Chiavenna e con 2,44 Cosio Valtellino.

Secondo gli ultimi dati pubblicati da Ifel, la Fondazione per la finanza e l’economia locale, la spesa legata al Pnrr cresce sia per i piccoli comuni come per le grandi città. Anzi, secondo il report i mini-enti (e soprattutto quelli piccolissimi, con popolazione inferiore a 1.000 abitanti) sono stati destinatari di risorse pro capite addirittura maggiori di quelle ricevute dalle grandi città: 771 euro a testa contro i 710 dei centri sopra i 250mila abitanti. Complessivamente i 5.521 comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, attuatori di almeno un progetto Pnrr, hanno ricevuto 4,2 miliardi di risorse che spalmati su una popolazione di 9,7 milioni di abitanti portano a un dato pro capite di 443 euro.

Secondo lo studio sullo stato di attuazione del Pnrr il 44% dei finanziamenti riguarda opere pubbliche (68 miliardi in totale). Percentuale che sale al 77% per i comuni e al 66% per gli operatori privati e imprese (soggetti a capitale pubblico e/o pubblico-privato). La taglia finanziaria media per progetto è pari a 2,7 milioni di euro per le opere pubbliche contro i 350mila euro per i progetti diversi dalle opere pubbliche. I bandi aggiudicati su progetti Pnrr impattano sui bandi pubblicati per il 68,6% degli importi, percentuale che sale al 74% per i bandi relativi ai progetti attuati dai Comuni.

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