Tutte le mosse della Cina per coccolare le aziende americane e non solo. Il vicepremier cinese ha incontrato domenica gli alti dirigenti di diverse società straniere, come Apple, Pfizer e Mastercard…
Pechino è pronta ad accogliervi a braccia aperte. Sembra uno slogan per aumentare i flussi turistici in Cina, ma in realtà è l’invito rivolto dal vicepremier He Lifeng ai leader di diverse multinazionali accorsi a Pechino per i forum economici in programma in questi giorni.
PERCHÉ LA CINA CERCA DI ATTIRARE LE MULTINAZIONALI
Il vicepremier cinese ha incontrato domenica gli alti dirigenti di diverse società straniere, come Apple, Pfizer, Mastercard, Cargill e altri ancora. “La Cina continuerà a migliorare l’ambiente imprenditoriale e ad accogliere maggiori investimenti da parte di multinazionali, condividendo le opportunità di sviluppo”, ha rassicurato He. Insomma, venite in Cina che c’è posto, è l’augurio di Pechino.
Un incontro giunto quasi al culmine di uno sforzo della Cina per attrarre investimenti diretti esterni. Il ministero del Commercio, infatti, nelle ultime settimane ha incaricato i suoi funzionari di incontrare vari dirigenti di aziende straniere, non solo statunitensi ma anche sudamericane, come il colosso minerario del Brasile Vale, o la franco-tedesca Airbus. Un impegno non casuale, visto che secondo i dati ufficiali diffusi da Pechino nel 2024 gli investimenti esteri hanno toccato il livello più basso dal 2008, anno della crisi finanziaria globale. Tanto che il Consiglio di Stato cinese ha presentato la settimana scorsa un piano per rimuovere paletti e restrizioni in modo da incentivare investimenti, fusioni, acquisizioni esterni.
L’INVITO DI PECHINO AD APRIRE I MERCATI E A DIFESA DELLA GLOBALIZZAZIONE
Il desiderio cinese di attrarre maggiori investimenti esteri si intreccia con l’attuale periodo storico, in cui le tensioni geopolitiche sono ai massimi livelli e in cui gli Stati Uniti di Donald Trump hanno ripreso la via dei dazi e del protezionismo. Al China Development Forum, in scena in queste ore, il premier cinese Li Qiang ha esortato tutti gli attori globali: “Nel mondo odierno sempre più frammentato, con crescente instabilità e incertezza, è sempre più necessario che i paesi aprano i loro mercati e le loro imprese, per resistere ai rischi e ale sfide”.
Il premier Li si è anche rivolto direttamente agli imprenditori, presenti in gran numero al forum di Pechino, affinché siano “fervidi difensori e promotori della globalizzazione” e “resistano all’unilateralismo e al protezionismo”. Il riferimento alla guerra commerciale che Trump ha intenzione di avviare con tutti i suoi partner è evidente.
IL SENATORE AMERICANO A PECHINO
A Pechino, insieme ai Ceo di aziende americane, si è recato anche il senatore repubblicano statunitense Steve Daines. È il primo politico che dagli Usa vola in Cina da quando Trump è tornato alla Casa Bianca. E infatti Daines è una figura ben allineata al presidente. Ha incontrato – insieme a un gruppo ristretto di capi azienda – sia il vicepremier He Lifeng sia il premier Li. Un segnale che dimostra come il dialogo tra Stati Uniti e Cina sia comunque aperto riguardo i dazi. Pechino mantiene infatti la speranza di trovare un accordo per frenare le tensioni. Dagli Usa continua la richiesta alla controparte cinese di fermare il flusso di fentanyl mentre il premier cinese ha detto a Daines che “non ci sono vincitori in una guerra commerciale” mentre “sia la Cina che gli Usa trarranno vantaggio dalla cooperazione”.
IL BOAO FORUM E L’ATTENZIONE DELL’EUROPA
E dopo il China Development Forum, in Cina è in programma il Boao Forum for Asia, che inizierà domani e si concluderà venerdì 28 marzo. Il summit è considerato una sorta di “Davos asiatico” e insieme a oltre venti paesi partecipanti sono diversi gli ospiti e gli osservatori. Da giovedì a sabato a volare in Cina sarà anche il commissario Ue per il Commercio Maros Sefcovic, che incontrerà il suo omologo cinese Wang Wentao. Al centro delle discussioni ci saranno i dazi europei sulle auto elettriche cinesi ma anche le relazioni commerciali generali tra Unione europea e Cina, anche alla luce delle tensioni con gli Usa.
Pechino vuole sfruttare il momento e punta direttamente alle aziende. Nella girandola di incontri già menzionati con le aziende straniere, Wang Wentao venerdì scorso ha incontrato Ola Kallenius, presidente dell’Associazione europea dei costruttori di auto e presidente del Cda di Mercedes-Benz Group AG, incassando la disponibilità del gruppo ad aumentare gli investimenti in Cina. Pechino sarebbe ben contenta se gli attriti economici e commerciali con gli Usa portassero a un’apertura dell’Europa, se non dalle istituzioni politiche quantomeno dalle aziende, in modo da creare una maggiore cooperazione.
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