A febbraio il governo Meloni è intervenuto sui prezzi dell’energia con un decreto bollette: un provvedimento che potrebbe cambiare per volontà della stessa maggioranza che sostiene l’esecutivo. Alla Camera infatti è partito “l’assalto” alle misure presentate sui social da Giorgia Meloni. Sono circa 320 le proposte di modifica depositate in commissione Attività produttive, molte delle quali a firma dei partiti di centrodestra. Incentivi, sconti in fattura e proroghe: c’è di tutto nelle richieste avanzate dai gruppi parlamentari. Le votazioni entreranno nel vivo ad aprile perché il ministero dell’Economia deve ancora valutare le coperture richieste.
Incentivi e contributi
La maggioranza punta molto sugli incentivi. I deputati Luca Toccalini (Lega) ed Erika Mazzetti (Forza Italia) – ma la richiesta arriva anche dall’esponente del Movimento 5 stelle Emma Pavanelli – vogliono introdurre un contributo per la riconversione dei container alimentati a gasolio attraverso l’adozione di sistemi di propulsione a batteria elettrica. Un incentivo “pari al 70 per cento della spesa sostenuta per la riconversione dei container attualmente alimentati a gasolio mediante l’adozione di sistemi di propulsione a batteria elettrica” e “comunque di importo complessivo non superiore a 100.000 euro per ciascun intervento”. I deputati immaginano una copertura finanziaria di 2 milioni di euro per il 2025.
Sia la maggioranza che le opposizioni chiedono un contributo straordinario in favore degli enti locali. L’idea è quella di istituire un fondo al ministero dell’Interno con una dotazione di 340 milioni di euro: 300 milioni per i comuni e 40 milioni per le città metropolitane e le province. A Montecitorio i partiti concordano poi sulla necessità di favorire il cosiddetto repowering di impianti rinnovabili ed estendere alle imprese più piccole i sostegni contro il caro energia, riducendo o eliminando la soglia dei 16,5 kw per l’accesso al beneficio previsto dal decreto.
Caldaie e polizze
Un altro tema toccato dagli emendamenti riguarda le agevolazioni fiscali per le caldaie a condensazione. Una proposta di modifica a prima firma dell’esponente della Lega e presidente della commissione Attività produttive Alberto Gusmeroli punta alla riammissione degli sconti per alcuni prodotti, come le caldaie predisposte già dal produttore per funzionare all’interno di un sistema ibrido e quelle che sono alimentate con combustibili rinnovabili. Mentre il partito di Giorgia Meloni vuole evitare che ci sia un click day sul contributo per il bonus elettrodomestici introdotto dall’ultima legge di Bilancio. Un emendamento a prima firma del deputato di FdI Silvio Giovine prevede infatti che l’incentivo venga “riconosciuto all’utente finale sotto forma di sconto in fattura”. Il venditore recupererà quindi lo sconto praticato ai consumatori “mediante credito d’imposta fruibile esclusivamente in compensazione”.
Sempre Fratelli d’Italia vuole spostare il termine entro cui stipulare i contratti assicurativi a copertura dei danni da calamità naturali ed eventi catastrofali attualmente fissato al 31 marzo 2025. Un emendamento a prima firma Riccardo Zucconi vuole posticiparlo al 31 ottobre 2025. L’obiettivo è quello di “consentire il superamento dell’emergenza energetica senza ulteriori oneri per le imprese”. Forza Italia invece punta molto a una “strenua difesa” delle imprese e alle “semplificazioni per le rinnovabili”, spiegano fonti di partito a Today.it. Inoltre gli azzurri spingono per delle modifiche che siano in grado di favorire la riduzione del gas ai punti di scambio.
Arriva il decreto bollette di Meloni, sarà a tempo: quanto si risparmia coi nuovi bonus
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