Il settore ICT italiano ha mostrato una notevole resilienza e dinamismo nel 2024, nonostante le sfide economiche globali. Secondo i dati dell’Osservatorio Trimestrale del settore ICT di Anitec-Assinform, a fine 2024 si contavano quasi 132.400 imprese ICT in Italia, di cui oltre 7.700 classificate come startup e PMI innovative. Questo tessuto imprenditoriale ha generato un’occupazione significativa, con più di 631.500 addetti nel settore. La composizione del settore vede una predominanza di due segmenti chiave: Software e Consulenza IT, che conta 56.707 imprese e 379.607 addetti, e Servizi IT con 55.292 imprese e 125.430 addetti.
Questa distribuzione sottolinea la forte propensione del settore verso servizi ad alto valore aggiunto e soluzioni software, riflettendo la crescente domanda di digitalizzazione in tutti i settori dell’economia.
Con la pubblicazione dell’Osservatorio Trimestrale del settore ICT, prende il via un progetto di analisi continuativa sulle performance e sulla struttura delle imprese ICT italiane. L’iniziativa, frutto della collaborazione tra Anitec-Assinform e InfoCamere, mette a disposizione una dashboard interattiva con dati estratti dal Registro delle Imprese e dal portale #ItalyFrontiers, dedicato a startup e PMI innovative.
Dal punto di vista geografico, si osserva una concentrazione significativa in alcune regioni, con Lombardia e Lazio in testa per quoziente di localizzazione delle imprese ICT, seguite da Friuli-Venezia Giulia e Veneto. Questa distribuzione non uniforme evidenzia l’importanza dei poli tecnologici e dei cluster innovativi nel guidare lo sviluppo del settore.
Tuttavia, il 2024 ha anche segnato una svolta importante: per la prima volta dal 2020, si è registrato un saldo demografico negativo nel settore ICT. Questo fenomeno, pur preoccupante, va contestualizzato all’interno di un trend di consolidamento del mercato, dove le imprese di maggiori dimensioni continuano a crescere, mentre si osserva una contrazione nel numero di microimprese. In particolare, i comparti che hanno mostrato maggiore resilienza sono quelli del software a pacchetto, dello sviluppo software e della consulenza IT, che hanno mantenuto saldi positivi continuativi tra il 2020 e il 2024.
“L’incremento continuo delle imprese e dell’occupazione conferma il ruolo fondamentale del nostro settore per la trasformazione digitale del Paese”, dichiara Daniele Lombardo, Consigliere con delega alle politiche per la trasformazione digitale delle PMI, di Anitec-Assinform. “I dati mostrano anche come, a fronte della crescita demografica, esistano sfide significative per il nostro settore a partire dall’eccessiva frammentazione, la disomogenea distribuzione nel territorio inclusala necessità di un maggiore sostegno alla crescita delle PMI e delle startup innovative. L’Osservatorio, insieme al nostro rapporto sul mercato Digitale in Italia, ha il merito di fornire fotografia sempre aggiornata e completa delle dinamiche di sviluppo del nostro comparto. Per questo ci auguriamo che possa essere una solida base di dati da cui partire per definire politiche industriali “data driven” per il settore, così da consolidarne il contributo presente e futuro alla crescita economica alla competitività del nostro Paese”.
Osservatorio Trimestrale ICT Anitec-Assinform: crescita e sfide delle startup e PMI innovative nel comparto
Le startup e le PMI innovative rappresentano un segmento particolarmente dinamico e strategico all’interno del settore ICT italiano. Con oltre 7.700 entità registrate come startup o PMI innovative ICT a fine 2024, questo segmento si conferma come un motore di innovazione e crescita per l’intero comparto.
Nonostante il contesto economico sfidante, queste imprese hanno dimostrato una notevole capacità di adattamento e innovazione.
L’analisi dei dati dell’Osservatorio Trimestrale rivela che le startup e PMI innovative ICT hanno registrato tassi di crescita superiori rispetto alla media del settore, sia in termini di numero di imprese che di occupazione generata. Tuttavia, emergono anche sfide significative. La limitata presenza di imprese di medie e grandi dimensioni nel panorama delle startup e PMI innovative ICT suggerisce difficoltà nel processo di scale-up. Infatti, solo 261 imprese ICT contano più di 250 addetti, e appena 216 superano i 50 milioni di euro in valore della produzione.
Questo dato sottolinea la necessità di politiche mirate a sostenere la crescita dimensionale di queste realtà innovative. Un altro aspetto critico emerge dall’analisi della governance: la presenza di leadership femminile e giovane risulta ancora limitata nel settore, indicando un potenziale inespresso in termini di diversità e inclusione. Nonostante queste sfide, il segmento delle startup e PMI innovative ICT mostra segnali incoraggianti.
In particolare, si osserva una crescita più dinamica nelle classi dimensionali maggiori nel periodo 2020-2024, suggerendo un progressivo consolidamento di alcune realtà. Inoltre, settori come lo sviluppo software e la consulenza IT hanno registrato picchi di crescita significativi, con un aumento del 3,5% nel numero di imprese nel 2024 e un impressionante +27,6% nel 2023 in termini di addetti.
Questi dati indicano che, nonostante le difficoltà, il segmento delle startup e PMI innovative ICT continua a giocare un ruolo cruciale nell’ecosistema dell’innovazione italiana, fungendo da catalizzatore per nuove tecnologie e modelli di business.
“Il passo nel futuro che il Paese deve fare dipende in modo strettissimo dalla forza del settore ICT, sia in termini di dinamiche imprenditoriali sia in termini di crescita di un’occupazione di elevata qualificazione”, commenta il direttore generale di InfoCamere, Paolo Ghezzi. “Il Registro delle imprese si conferma un asset imprescindibile per conoscere da vicino e seguire nel tempo, in modo puntuale e aggiornato, tutti questi fenomeni, cogliendone l’impatto sulla struttura imprenditoriale complessiva del Paese e l’effetto sui territori”.
Analisi demografica e strutturale delle imprese ICT: dimensioni e distribuzione geografica
L’analisi demografica e strutturale delle imprese ICT in Italia rivela un quadro complesso e in evoluzione. Secondo i dati dell’Osservatorio Trimestrale, la distribuzione dimensionale delle imprese ICT mostra una netta predominanza di piccole e micro imprese, con solo una frazione limitata che raggiunge dimensioni significative.
La Lombardia, in particolare, si conferma come il cuore pulsante del settore ICT italiano, beneficiando della presenza di Milano come hub finanziario e tecnologico. Il Lazio, con Roma, si posiziona come secondo polo, probabilmente influenzato dalla presenza di istituzioni governative e grandi aziende pubbliche. L’emergere del Friuli-Venezia Giulia e del Veneto tra le prime posizioni suggerisce una crescente importanza del Nord-Est nel panorama tecnologico nazionale.
Analizzando i trend demografici, emerge un quadro in evoluzione. Mentre il settore ICT nel suo complesso ha registrato un lieve calo demografico nel 2024, si osservano dinamiche differenziate tra i vari segmenti. In particolare, il comparto del software e della consulenza IT ha mostrato una maggiore resilienza, con meno cessazioni rispetto ad altri settori. Al contrario, i servizi di telecomunicazione hanno registrato un calo più marcato, riflettendo probabilmente le sfide di un mercato maturo e altamente competitivo.
È interessante notare che, nonostante il calo generale, le imprese di medie e grandi dimensioni hanno mostrato una tendenza alla crescita. Questo suggerisce un processo di consolidamento in atto nel settore, dove le realtà più strutturate riescono a espandersi, possibilmente anche attraverso acquisizioni di realtà più piccole. Dal punto di vista occupazionale, il settore ICT ha mostrato una performance notevole.
Dal 2022 si è osservata un’accelerazione nella crescita degli addetti, con tassi a doppia cifra che superano del doppio la crescita occupazionale registrata nel perimetro non ICT. Questo trend sottolinea il ruolo del settore ICT come motore di creazione di posti di lavoro qualificati, contribuendo significativamente all’economia nazionale.
Performance economica e occupazionale del settore ICT: confronto con altri settori
Il settore ICT italiano ha dimostrato una notevole resilienza e dinamismo in termini di performance economica e occupazionale, distinguendosi positivamente nel confronto con altri settori dell’economia. Secondo i dati dell’Osservatorio Trimestrale, il comparto ICT ha registrato tassi di crescita occupazionale significativamente superiori rispetto al resto dell’economia.
Analizzando più in dettaglio i vari segmenti del settore ICT, emergono performance differenziate. Il comparto dello Sviluppo software e Consulenza IT si è distinto per una crescita particolarmente robusta, registrando un aumento del 3,5% nel numero di imprese nel 2024 e un impressionante +27,6% in termini di addetti nel 2023. Questo trend riflette la crescente domanda di soluzioni software personalizzate e servizi di consulenza tecnologica in tutti i settori dell’economia, trainata dai processi di digitalizzazione e trasformazione digitale.
Anche i servizi di telecomunicazione hanno mostrato una forte ripresa, con un aumento del 37,7% degli addetti, dopo anni di stagnazione. Questa inversione di tendenza potrebbe essere attribuita agli investimenti in infrastrutture di rete di nuova generazione e alla crescente domanda di connettività ad alta velocità. Dal punto di vista economico, il settore ICT ha dimostrato una maggiore resilienza rispetto ad altri comparti dell’economia italiana.
Questa performance è particolarmente significativa considerando il contesto economico sfidante degli ultimi anni, caratterizzato da incertezze globali e pressioni inflazionistiche. Un aspetto interessante emerge dall’analisi della struttura dimensionale delle imprese ICT in relazione alla loro performance economica. Nonostante la predominanza numerica di piccole e micro imprese, sono le realtà di medie e grandi dimensioni a guidare la crescita del settore in termini di valore aggiunto e produttività.
Tuttavia, questa dinamica solleva anche questioni sulla capacità del tessuto di piccole imprese ICT di scalare e competere efficacemente in un mercato sempre più globale e tecnologicamente avanzato. Confrontando la performance del settore ICT con altri settori chiave dell’economia italiana, emergono differenze significative. Mentre settori tradizionali come il manifatturiero e il commercio hanno mostrato una ripresa più lenta e volatile, il settore ICT ha mantenuto una traiettoria di crescita più stabile e sostenuta. Questa divergenza sottolinea il ruolo sempre più centrale delle tecnologie digitali nell’economia moderna e la capacità del settore ICT di generare valore aggiunto anche in contesti economici sfidanti.
In termini di produttività, il settore ICT si distingue per tassi di crescita superiori alla media nazionale. Questo è particolarmente significativo considerando che l’Italia ha storicamente sofferto di una bassa crescita della produttività negli ultimi decenni. La performance del settore ICT suggerisce che l’adozione diffusa di tecnologie digitali potrebbe rappresentare una leva importante per migliorare la produttività complessiva dell’economia italiana.
L’Emilia-Romagna come caso studio: focus sullo sviluppo ICT regionale
L’Emilia-Romagna emerge come un caso studio interessante per analizzare le dinamiche di sviluppo del settore ICT a livello regionale. Secondo i dati dell’Osservatorio Trimestrale, la regione presenta un quadro complesso e in evoluzione, che riflette sia le tendenze nazionali che specifiche peculiarità locali. Nel 2024, l’Emilia-Romagna ha registrato un leggero calo nella demografia delle imprese ICT, allineandosi al trend nazionale. Tuttavia, un’analisi più approfondita rivela dinamiche differenziate tra i vari segmenti del settore. In particolare, si sono osservate riduzioni più marcate nel comparto del software a pacchetto e nei servizi di telecomunicazione. Questa contrazione potrebbe essere interpretata come un segnale di maturità e consolidamento in questi segmenti, piuttosto che come un indicatore di declino.
Al contrario, il settore del software e della consulenza IT ha mostrato una maggiore resilienza, confermando la sua centralità nell’ecosistema tecnologico regionale. Un aspetto distintivo dell’Emilia-Romagna è la distribuzione dimensionale delle imprese ICT. La regione mostra una tendenza alla crescita più dinamica sia nelle classi dimensionali più piccole che in quelle più grandi.
Dal punto di vista occupazionale, il settore ICT in Emilia-Romagna ha registrato performance notevoli. L’aumento degli addetti nel settore ICT è stato significativamente più forte rispetto al perimetro non ICT, confermando il ruolo del settore come motore di creazione di posti di lavoro qualificati.
La performance dell’Emilia-Romagna nel settore ICT può essere attribuita a diversi fattori. La regione beneficia di un ecosistema dell’innovazione ben sviluppato, caratterizzato dalla presenza di università prestigiose, centri di ricerca e un tessuto imprenditoriale dinamico. Inoltre, le politiche regionali di sostegno all’innovazione e alla digitalizzazione hanno probabilmente giocato un ruolo importante nel favorire lo sviluppo del settore ICT.
In conclusione, il caso dell’Emilia-Romagna offre spunti interessanti per comprendere le dinamiche di sviluppo del settore ICT a livello regionale, evidenziando l’importanza di un approccio ecosistemico che coinvolga imprese, istituzioni accademiche e policy maker nel sostenere l’innovazione e la crescita del settore tecnologico.
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