AI in edilizia: l’innovazione che trasforma il settore


AI in edilizia: abbracciare l’innovazione per trasformare il settore

Negli ultimi decenni l’intelligenza artificiale si è fatta spazio anche nel settore delle costruzioni apportando notevoli cambiamenti alle modalità di lavoro conosciute. Le soluzioni innovative introdotte dal progresso tecnologico applicato all’edilizia hanno permesso di automatizzare processi complessi, ottimizzare le operazioni di cantiere, migliorare significativamente gli standard di sicurezza e protezione, ed estrarre informazioni preziose da enormi quantità di dati strutturati e non. La crescente domanda di soluzioni basate sull’AI nel comparto testimonia il valore aggiunto che queste tecnologie stanno apportando a un settore la cui origine è tradizionalmente conservatrice.

Con una notevole accelerazione, l’AI si è affermata nel cantiere moderno attraverso l’implementazione di tecnologie avanzate che automatizzano attività ripetitive e fisicamente impegnative in modo tale da incrementare la sicurezza operativa e massimizzare l’efficienza produttiva. Dai sistemi di analisi visiva che rilevano difetti nei materiali, alle piattaforme di gestione progetti che monitorano l’avanzamento lavori in tempo reale, l’AI consente oggi di identificare proattivamente le criticità, aggiornare dinamicamente le timeline progettuali, visualizzare i progressi attraverso modelli BIM e 3D, e formulare previsioni accurate su costi e tempi di realizzazione.

Cosa può fare l’AI in edilizia?

Secondo il World Economic Forum, l’intelligenza artificiale sta modificando la gestione dei cantieri edili attraverso quattro principali direttrici d’innovazione.

Innanzitutto, l’AI permette l’ottimizzazione dell’utilizzo dei macchinari, fornendo dati oggettivi e verificabili sulle tempistiche reali di esecuzione dei lavori e consentendo pianificazioni più accurate e redditizie.

In seconda battuta, le tecnologie di intelligenza artificiale accelerano significativamente l’istruzione e la formazione sul posto di lavoro, consentendo ai nuovi operatori di apprendere rapidamente dalle esperienze dei veterani grazie a soluzioni che tracciano, catturano e suggeriscono best practice precedentemente eseguite.

L’AI ha un ruolo chiave anche nel miglioramento della sicurezza del cantiere, dove i sistemi intelligenti rilevano e analizzano potenziali pericoli e monitorano attività non sicure e garantiscono la conformità ai protocolli di sicurezza. In questo modo si riduce concretamente la possibilità di incidenti e infortuni e si permette al lavoratore di portare a termine il progetto in maggior sicurezza.

Infine, l’AI promuove una maggiore sostenibilità nei processi costruttivi e nella decarbonizzazione, aiutando i progettisti a ridurre gli sprechi attraverso previsioni accurate sui materiali necessari, ottimizzando gli acquisti e il loro posizionamento in cantiere.

La transizione gemella: come la digitalizzazione offre delle concrete opportunità di decarbonizzazione

L’evoluzione tecnologica si integra perfettamente con la “transizione gemella” verde e digitale, come evidenziato nel Digitalization & Decarbonization Report 2024 redatto dall’Energy&Strategy della School of Management del Politecnico di Milano, in quanto contribuisce significativamente alla riduzione delle emissioni carboniche (fino al 53% nello scenario europeo di neutralità carbonica al 2050) e all’ottimizzazione dell’utilizzo delle energie rinnovabili.

Secondo il team di Energy&Strategy l’intelligenza artificiale si sta affermando come elemento strategico fondamentale per accelerare la decarbonizzazione di città e imprese, con applicazioni che attraversano l’intera filiera energetica. L’AI è un utile strumento per affrontare le problematiche legate all’intermittenza delle energie provenienti da fonti rinnovabili e al tempo stesso funge da volano per accelerarne l’integrazione nel sistema energetico.

Ai in edilizia e transizione gemella: come la digitalizzazione offre delle concrete opportunità di decarbonizzazioneAi in edilizia e transizione gemella: come la digitalizzazione offre delle concrete opportunità di decarbonizzazione

Il report mette a fuoco tre azioni strategiche prioritarie che vedono l’AI come elemento impattante sulla gestione delle fonti rinnovabili intermittenti.

Si parla dunque di “Generation Forecast”, che migliora significativamente l’accuratezza delle previsioni di produzione energetica da fonti rinnovabili (con incrementi superiori al 30%), differenziando tra eventi strutturali e contingenti grazie agli algoritmi di ensemble particolarmente efficaci per fotovoltaico ed eolico.

Nel report si approfondisce il tema della “Grid Stability”, dove tecnologie AI differenziate affrontano le diverse sfide di stabilità della rete elettrica.

Gli esperti evidenziano come terza azione strategia la “Demand Response”, ambito in cui diverse soluzioni di intelligenza artificiale supportano in modo efficace lo scheduling ottimizzato dei carichi e la definizione di schemi incentivanti.

La digitalizzazione intelligente sta diventando imprescindibile per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale. Come sottolinea Federico Frattini vicedirettore di E&S e responsabile della ricerca: “Esiste un’ampia varietà di soluzioni digitali per la decarbonizzazione che coinvolgono in prima linea i cittadini e le loro scelte e che richiedono lo sviluppo di uno specifico know-how tecnologico in ambito di sistemi IoT e di tecniche per la gestione dell’AI. I costi e la complessità tecnica possono rappresentare una barriera all’integrazione di questi sistemi, ma con un approccio pragmatico e integrato si possono ottenere risultati soddisfacenti che ci mettano al passo con i target di decarbonizzazione delle politiche comunitarie”.

Non bisogna dimenticare il tema degli elevati consumi legati all’utilizzo dell’AI.

Secondo gli studi condotti da Energy&Saving, l’impatto energetico dell’intelligenza artificiale è principalmente attribuibile all’inferenza piuttosto che all’addestramento, con l’utilizzo dei modelli che rappresenta fino al 90% del carico di lavoro nei data center. Un caso emblematico è ChatGPT, che con oltre un miliardo di visite mensili, consuma approssimativamente 2,9 GWh al mese, equivalenti al fabbisogno energetico di circa 7.000 famiglie italiane.

L'impatto ambientale dell'IAL'impatto ambientale dell'IA

Ottimizzare l’efficienza energetica dei modelli di intelligenza artificiale rappresenta una priorità strategica considerato il loro utilizzo in costante crescita. Sono dunque necessarie diverse strategie di mitigazione da approntare sia a livello algoritmico, sia a livello di hardware utilizzando architetture più efficienti e dispositivi ottimizzati.

Il punto di vista delle imprese: secondo ANCE il comparto edile deve utilizzare l’AI come risorsa

L’adozione dell’intelligenza artificiale nel settore delle costruzioni rappresenta una svolta sostanziale da conoscere e implementare nei flussi di lavoro. Secondo quanto emerso durante un recente convegno organizzato dall’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) sul tema “La sfida dell’intelligenza artificiale per le costruzioni”, l’impatto economico della Generative AI nel settore potrebbe oscillare tra i 90 e i 150 miliardi di dollari.

L’edilizia non può rimanere a guardare e, come suggerisce la Presidente ANCE Federica Brancaccio, è necessario che faccia quello “scatto” in avanti sui temi dell’AI e della digitalizzazione.  Brancaccio sottolinea come l’Italia abbia finora privilegiato la transizione verde rispetto a quella digitale. “L’Europa ha spinto molto sulla doppia transizione verde e digitale, mentre il nostro Paese ha puntato sul green e meno sul digitale e l’IA”.

Il divario è evidente anche nell’allocazione delle risorse del PNRR: il 54% dei fondi destinati alle costruzioni riguarda obiettivi legati alla transizione verde, mentre solo il 7% è dedicato alla transizione digitale. “Questo divario sottolinea la necessità di un maggiore impegno per promuovere la trasformazione digitale nel settore“, ha aggiunto la Presidente dell’ANCE.

Brancaccio ha inoltre sottolineato come sia necessario un cambiamento simultaneo sia nel settore privato che in quello pubblico: “L’Intelligenza artificiale migliora i tempi, i costi, riduce gli sprechi e rende più efficiente la produzione. È vero che il grado di digitalizzazione delle nostre imprese è molto basso. Ma è inutile che spingiamo il mondo delle imprese a questo salto se non lo fa in contemporanea la pubblica amministrazione”.

Come ha sottolineato il vicepresidente ANCE Deldossi: “L’integrazione dell’intelligenza artificiale per il settore delle costruzioni è un percorso inevitabile e necessario che va governato per sfruttarne al meglio il potenziale. Con la roadmap strategica che abbiamo disegnato vogliamo accompagnare grandi, medie e piccole imprese nel processo di digitalizzazione che richiede un vero cambiamento culturale nella gestione di impresa. Solo così si potranno ottenere vantaggi competitivi, ottimizzare l’efficienza dei processi, ridurre tempi e costi di costruzione, migliorando sicurezza e benessere dei lavoratori”.

L’AI in edilizia rappresenta dunque non più un’opzione, ma uno strumento necessario per un comparto che vuole rendersi sempre più produttive e sostenibile.

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