Customise Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorised as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyse the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customised advertisements based on the pages you visited previously and to analyse the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Dazi, governo: Piano d’azione per sostenere export Italia


Con i dazi americani che incombono sull’Europa il governo punta a cercare di espandere le esportazioni italiane in lidi meno battuti. “Messico, Canada, Brasile, Arabia Saudita, India, Sudafrica”, elenca il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che – nel presentare il Piano d’Azione della Farnesina a Roma – punta a sostenere le nostre imprese, confermando l’obiettivo di far crescere a 700 miliardi di euro (da 623,5) il valore di beni e servizi venduti oltre confine entro la fine della 2027.

La mano del governo a chi commercia con l’estero

Una scommessa ambiziosa per l’Italia, dove l’export vale il 40 per cento del Prodotto Interno Lordo, ma che l’anno scorso è rimasto al palo (per valore: -0,4%). Il piano prevede il supporto finanziario alle aziende interessate, con garanzie pubbliche per incentivare gli investimenti e allargare il perimetro ai mercati emergenti dove ci sarebbe spazio per piazzare il Made in Italy.

Filo diretto con le imprese

In questo senso, si pensa anche di facilitare l’ingresso nella grande distribuzione e nel commercio elettronico con accordi con chi opera in questi settori. E sarà creata un’unità apposita al ministero degli Esteri che darà – si promette – risposte alle aziende sui dazi. 

Dialogo con gli Usa

“Tutto questo non vuol dire che non si debba parlare con gli Usa, sarebbe un errore”, precisa Tajani, consapevole che l’America di Donald Trump vale oltre il 10 per cento del nostro commercio estero. Una fetta importante che, con tariffe alla dogana, potrebbe mettere in difficoltà oltre 23mila imprese, che danno lavoro a 416mila persone e impegnate – ci dice l’Istat – nella farmaceutica, meccanica, auto, gioielleria, mobili e alimentari come vino e olio. Tutti prodotti che, con l’aumento delle tariffe, rischiano di costare troppo per i consumatori d’Oltreoceano.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link