Prato, 19 marzo 2025 – “Chi è sfruttato, chi non ha un contratto, chi non ha diritti. Non vive una vita normale: in banca non ti danno il mutuo, fatichi a comprare generi di prima necessità. Andiamo in piazza a ricordare che ci sono lavoratori e lavoratrici, spesso giovani, sfruttati. Per ricordare a tutti che bisogna fare di più, soprattutto per portare a zero le morti sul lavoro”. E’ l’appello che Pierpaolo Bombardieri, segretario generale Uil (pronto a tornare in città il prossimo 1 maggio) ha lanciato da piazza delle Carceri dove si è fermata ieri la “Carovana Uil”. “No ai lavoratori fantasma” il nome dell’iniziativa nazionale lanciata dal sindacato contro sfruttamento, lavoro nero e precariato. Una due giorni di dibattiti che ha già chiamato a Prato la Toscana del lavoro, i pensionati e le istituzioni per approfondire e confrontarsi sui temi di più stretta attualità come sanità, immigrazione, crisi economica ed industriale.
Ma l’argomento principale resta il lavoro, con il segretario generale Uil Toscana Paolo Fantappiè che ha fatto suonare un campanello d’allarme. “In Toscana ci sono 140mila lavoratori irregolari, mentre 250mila non arrivano ad uno stipendio di mille euro netti al mese – ha detto – ad otto lavoratori su dieci vengono proposti contratti a tempo determinato o anomali. Sempre a livello regionale, lo scorso anno ci sono state 14 vittime del lavoro in più rispetto al 2023, mentre sono aumentate del 20% le malattie professionali. Chiediamo maggiori controlli nelle aziende. Anche da Prato vogliamo rilanciare la battaglia verso un lavoro stabile e sicuro”.
I sindacalisti hanno chiesto un maggior numero di ispettori, sostenendo che i controlli riguardano mediamente l’8% delle imprese, e hanno posto l’accento anche sulla sanità: hanno dichiarato che 220mila toscani non riescono ad accedere alle cure per motivi economici e che mancano circa 5mila operatori sanitari. Bombardieri ha ricordato l’importanza di mettere in campo misure che arrivino a portare a zero il numero di “morti bianche”. E ha ricevuto da Emma Marrazzo, madre di Luana D’Orazio, un dipinto con il volto della giovane operaia scomparsa nel 2021 ad Oste nella fabbrica nella quale lavorava. Sotto il Castello era arrivata da Siena anche una delegazione di operai della Beko, che stanno protestando per scongiurare la chiusura. E hanno avuto modo di incontrare il governatore Eugenio Giani, intervenuto sul palco allestito in piazza delle Carceri. “Luana D’Orazio è il simbolo delle ragazze che si sono trovate a perdere la vita e tragedie del genere vanno evitate ad ogni costo. Il lavoro fantasma è precario e sfugge ad ogni regola, ma la Regione sta effettuando controlli sulle garanzie di sicurezza – ha detto Giani – La Regione può inoltre condizionare l’accesso ai fondi europei da 500 milioni per le imprese, a favore magari di aziende che assumono o hanno più dipendenti a tempo indeterminato”.
A rappresentare la giunta regionale c’era anche l’assessore Alessandra Nardini, mentre il vicesindaco Simone Faggi ha ricordato l’attenzione dell’amministrazione sugli argomenti trattati citando anche il “Piano Lavoro Sicuro” (promosso da Regione ed Asl) che ha consentito in più di dieci anni di contrastare molteplici situazioni irregolari nel tessuto produttivo del territorio. “La presenza della Carovana Uil assume un significato particolarmente importante per un territorio come il nostro – ha concluso il presidente della Provincia Simone Calamai – il tema dei diritti, della sicurezza e della dignità del lavoro deve essere al centro del nostro impegno”.
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