Il Capitale Circolante, da sempre indicatore fondamentale delle esigenze di liquidità a breve termine delle imprese, è il punto di partenza per realizzare una panoramica sul mondo della Supply Chain Finance (SCF). Per Supply Chain Finance si intende, infatti, l’insieme delle soluzioni finanziarie che consentono all’azienda di finanziare il proprio Capitale Circolante facendo leva sul ruolo che essa ricopre all’interno della catena di fornitura (Supply Chain) in cui opera.
Perché è importante approfondire il funzionamento della Supply Chain Finance?
Da un lato perché è un ambito che attira sempre più l’attenzione di diversi attori, con modelli anche innovativi, che riconoscono le potenzialità di questo settore; dall’altro, grazie alla moltitudine di soluzioni offerte dal mercato, è utile fare chiarezza sulle diverse modalità operative che le caratterizzano.
I benefici dei programmi di Supply Chain Finance sono abbastanza diffusi e possono essere percepiti da tutti i protagonisti dell’industria e dal sistema economico nel suo complesso.
Se si guarda oltre le definizioni, con Supply Chain Finance si rappresentano diverse soluzioni finanziare con profili molto tradizionali e profili altamente innovativi con livelli di digitalizzazione variabili. Proprio la digitalizzazione dei processi è un primo fattore di differenziazione. Le “tradizionali” includono le soluzioni disponibili sul mercato da diversi anni, che hanno un livello limitato di digitalizzazione o addirittura non includono alcuna struttura di Information and Communication Technology di supporto. Le “innovative” sono più recenti, pongono la digitalizzazione alla base della creazione di valore per gli stakeholder e gestiscono i processi operativi attraverso piattaforme web-based dedicate.
In sintesi, quindi, il Supply Chain Financing:
- identifica l’insieme di soluzioni e servizi di finanziamento a supporto del capitale circolante – accorciando i tempi di pagamento e sostenendo così le attività dei fornitori e dell’intera filiera;
- rappresenta un’importante opportunità per tutti gli operatori, di un nuovo approccio di gestione della liquidità, che sviluppa una collaborazione di lungo periodo;
- prevede il superamento della prospettiva, spesso limitata, del potere contrattuale della singola azienda, che riguarda caratteristiche economiche, finanziarie e di business.
Gli operatori finanziari come le banche, che si pongono come intermediatori del credito tra le diverse imprese creditrici e debitrici, assumono così un ruolo fondamentale non solo per la catena produttiva in sé ma, riducendone il rischio di default, anche a sostegno della crescita economica del Paese.
Come scegliere una soluzione di Supply Chain Finance?
La Supply Chain Finance aiuta a migliorare la gestione del rischio, efficienta le tempistiche di pagamento e la gestione della liquidità, supporta lo sviluppo dei territori e favorisce le relazioni commerciali nell’ambito delle filiere.
Ecco una breve guida , non esaustiva sotto al profilo delle forme tecniche, delle soluzioni di SCF più diffuse.
L’obiettivo? Fornire una panoramica utile per orientare le scelte dell’azienda verso gli strumenti più congeniali in relazione alla propria dimensione e al proprio modello di business.
Per le imprese selezionare la soluzione più adeguata significa valutare una serie di aspetti: i costi e benefici, il bilanciamento crediti – debiti, il livello di innovatività, la compatibilità con i programmi gestionali, gli impatti in termini di processo e risorse, il gradimento potenziale dei propri clienti o fornitori.
La meccanica della singola soluzione potrebbe quindi essere attraente ma non applicabile alla luce degli impatti ora accennati: la scelta dello strumento è una questione di equilibrio e di bilanciamento strategico.
Esiste un mercato potenziale estremamente importante e interconnesso
Nel recente passato il contesto economico italiano ha messo a dura prova la liquidità delle imprese, rendendo la Supply Chain Finance un alleato strategico ancora più cruciale per l’accesso al credito, permettendo alle aziende di finanziare il capitale circolante attraverso le dinamiche e le relazioni proprie della filiera.
Un trend, questo, che si riflette anche nei numeri: dopo aver toccato i 560 miliardi di euro nel 2022, con un incremento del 10,2% rispetto all’anno precedente, il mercato della SCF in Italia ha continuato la sua espansione nel 2023, registrando una crescita stimata tra lo 0,5% e il 3%, per attestarsi a un valore compreso tra i 563 e i 575 miliardi di euro.
Sono questi i risultati emersi dall’Osservatorio Supply Chain Finance della School of Management del Politecnico di Milano, presentati durante il convegno ‘Supply Chain Finance: un nuovo aumento del “tasso” di interesse?’.
Soluzioni come il Factoring, il Reverse Factoring e l’anticipo fattura sono le più utilizzate ed emergono innovazioni come il Buy Now Pay Later B2B. Le PMI affrontano sfide nella gestione della liquidità, con una tendenza a preferire opzioni finanziarie tradizionali.
Le forme tecniche ‘tipiche’, tra tradizione e innovazione
Si è accennato a tradizione e innovazione; questa sarà anche la metrica seguita per illustrare alcune delle diverse declinazioni della SCF.
Il Reverse Factoring è un sistema di factoring in cui un cliente con elevato merito creditizio realizza una partnership con un ‘factor’, permettendo ai fornitori di vendere i propri crediti a un prezzo più basso rispetto al factoring diretto. Un vantaggio per il debitore, non l’unico, è quello di ridurre oneri di natura sia gestionale che relazionale avendo un unico interlocutore a cui viene demandata tutta la gestione; un altro elemento è legato alla dimensione dei volumi di credito ceduti, che ha impatto sia in termini di prezzo, sia di “potere contrattuale” nei confronti dei propri fornitori (es. riduzione delle tempistiche di pagamento).
E’ frequente che, grazie a questa modalità, il ‘factor’ sia facilitato anche a concedere dilazioni di pagamento al debitore, alimentando così il capitale circolante.
L’Inventory Finance è una forma di finanziamento a breve termine o anche linea revolving, basato su asset, che consente all’azienda di efficientare il proprio capitale circolante. I prodotti oggetto di attività commerciale costituiscono essi stessi una forma di garanzia del finanziamento. E’ una soluzione utile per le aziende che presentano importanti asset in bilancio (es. magazzino di prodotti finiti in stagionatura o semilavorati, come pezzi di ricambio) e spesso implica il trasferimento del “magazzino” ad un soggetto terzo che ne diventa proprietario.
I motivi per cui le aziende si affidano a questo tipo di finanziamento riguardano:
- il mantenimento di un flusso di cassa costante, indipendentemente dall’intensità o ‘lentezza’ dei periodi o delle stagioni
- l’aggiornamento delle linee di prodotto
- l’aumento dell’offerta a catalogo.
Il Dynamic Discounting è una soluzione utilizzata dai compratori per pagare i fornitori in anticipo in cambio di un prezzo inferiore o di uno sconto sulle fatture in attesa di pagamento. La componente dinamica si riferisce alla proporzionalità tra lo sconto e il numero di giorni dell’anticipo del pagamento della fattura rispetto alla scadenza prevista.
Un’innovativa soluzione di SCF che sta emergendo è il “Buy Now Pay Later” (BNPL) B2B, un modello che permette alle aziende clienti di un grande fornitore di dilazionare i pagamenti su orizzonti differenti (es. 30, 60 o 90 giorni) rispetto ad avere una sola scadenza. L’efficacia della soluzione è direttamente correlata alla solidità finanziaria del fornitore che garantisce il proprio portafoglio clienti presso un’istituzione finanziaria. I clienti beneficiano così della possibilità di ricevere beni o servizi senza un immediato esborso di cassa, mentre il fornitore ottiene il pagamento diretto dall’istituto di credito, meno una commissione di servizio. Questa soluzione, alternativa al finanziamento, risulta particolarmente interessante per le aziende che si rivolgono ad un parco clienti di piccole dimensioni, la cui gestione risulterebbe molto frammentata.
Le tecnologie a supporto della Supply Chain Finance
Le tecnologie innovative hanno due impatti principali: la creazione delle condizioni funzionali all’adozione della SCF e la riduzione dei rischi. L’impatto delle singole tecnologie non può essere considerato individualmente: è dalla loro combinazione che diviene possibile implementare e gestire le soluzioni più efficaci.
Quali sono le principali tecnologie adottabili per la gestione della Supply Chain Finance? Blockchain, integrazione dei flussi fisici e finanziari soprattutto grazie a Internet of Things (IoT), intelligenza artificiale (AI) nella gestione e automazione dei processi, big data analytics.
L’adozione combinata di queste tecnologie consente di mitigare i rischi principali legati alla Supply Chain Finance come il rischio operativo, il rischio di doppio finanziamento o il rischio di mancata performance. Inoltre la gestione efficiente dei processi favorisce la riduzione dei costi, con conseguente miglioramento dei profili di redditività.
L’adozione di nuove tecnologie accompagna spesso attori innovativi e supporta modelli di business “disruptive”: provider di piattaforme che forniscono l’infrastruttura tecnologica di supporto all’implementazione della specifica soluzione di SCF, provider di “capitale” che portano liquidità al canale che gestisce la transazione, ‘start up’ in ambito fintech con modelli ‘fully digital’, fino ad operatori logistici che, oltre a gestire il flusso fisico della merce, offrono un costante presidio dei flussi informativi e finanziari della filiera.
In conclusione…
Le soluzioni di Supply Chain Finance (SCF) a supporto della gestione efficiente del Capitale Circolante sono sempre più centrali nella relazione tra banca e impresa ma anche in quella tra diverse imprese della medesima filiera. Grazie alla gamma di soluzioni disponibili e alle articolate innovazioni tecnologiche adottate nel corso degli ultimi anni, la SCF rappresenta sempre più uno strumento di fidelizzazione dei propri fornitori strategici e una grande opportunità per il sistema finanziario.
I numeri sono in crescita: dopo aver toccato i 560 miliardi di euro nel 2022, il mercato del SCF in Italia ha continuato la sua espansione nel 2023 e le prospettive continuano ad essere positive anche grazie anche all’affacciarsi di nuove realtà e nuovi modelli di business (es. fintech).
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